Sna vara il codice deontologico
Per tutelare i diritti dei consumatori e regolamentare la collaborazione tra intermediari
14/11/2012
Un codice deontologico, un documento semplice, ma chiaro in cui vengono messi, nero su bianco, diritti dei consumatori e regole di collaborazione tra gli intermediari. Ci ha pensato lo Sna - Sindacato nazionale agenti di assicurazione - che lo ha fortemente voluto sia per dare un segnale di apertura e trasparenza al mercato e ai clienti, sia come strumento di modernizzazione del settore sulla base di quanto già sviluppato all'estero su questo fronte.
Riteniamo che la nostra professione debba essere esercitata soprattutto fornendo consulenza ai nostri clienti e gestendo la copertura dei rischi in totale indipendenza e chiarezza di tariffe e provvigioni - ha spiegato il presidente Sna, claudio Demozzi -. Per questa ragione, e allo scopo di garantire gli interessi e i diritti dei consumatori, abbiamo varato un codice che regolamenta le collaborazioni fra intermediari".
La cooperazione tra diversi soggetti iscritti al Rui, recentemente reintrodotta dal Decreto Crescita 2.0, è da tempo uno dei temi cardine del Sindacato che anche nella recente audizione in Senato ha ribadito il suo plauso all'azione di Governo sollecitando la rapida conversione in legge del disegno normativo. Per questo Demozzi, nel presentare l'adozione del sopracitato codice etico si è detto certo che "possa aiutare ad assolvere in modo completo e adeguato l'incarico ricevuto dai nostri clienti" e convinto che il ripristino della libera collaborazione tra tutti gli intermediari, oltre ad "allinearci con il resto dell'Europa" porterà una significativa apertura "alla concorrenza, ad un miglioramento delle condizioni dei contratti assicurativi e del servizio offerto".
E in risposta agli esponenti del mondo delle compagnie che in queste settimane hanno parlato di "giungla delle tariffe", Demozzi ha precisato che "il prezzo del prodotto assicurativo, così come la remunerazione riconosciuta all'intermediario è fissata all'origine dalle compagnie e non muta, indipendentemente dal numero di agenti o broker coinvolti, ma viene solo ripartita tra i vari intermediari che contribuiscono al collocamento". Niente di cui preoccuparsi dunque, secondo il Sindacato, per i consumatori, che non vedranno aumentare bensì diminuire i prezzi per effetto della maggior concorrenza, mentre sul fronte degli intermediari si aprono nuovi spazi e l'opportunità di riappropriarsi della propria fondamentale funzione di consulenti.
Riteniamo che la nostra professione debba essere esercitata soprattutto fornendo consulenza ai nostri clienti e gestendo la copertura dei rischi in totale indipendenza e chiarezza di tariffe e provvigioni - ha spiegato il presidente Sna, claudio Demozzi -. Per questa ragione, e allo scopo di garantire gli interessi e i diritti dei consumatori, abbiamo varato un codice che regolamenta le collaborazioni fra intermediari".
La cooperazione tra diversi soggetti iscritti al Rui, recentemente reintrodotta dal Decreto Crescita 2.0, è da tempo uno dei temi cardine del Sindacato che anche nella recente audizione in Senato ha ribadito il suo plauso all'azione di Governo sollecitando la rapida conversione in legge del disegno normativo. Per questo Demozzi, nel presentare l'adozione del sopracitato codice etico si è detto certo che "possa aiutare ad assolvere in modo completo e adeguato l'incarico ricevuto dai nostri clienti" e convinto che il ripristino della libera collaborazione tra tutti gli intermediari, oltre ad "allinearci con il resto dell'Europa" porterà una significativa apertura "alla concorrenza, ad un miglioramento delle condizioni dei contratti assicurativi e del servizio offerto".
E in risposta agli esponenti del mondo delle compagnie che in queste settimane hanno parlato di "giungla delle tariffe", Demozzi ha precisato che "il prezzo del prodotto assicurativo, così come la remunerazione riconosciuta all'intermediario è fissata all'origine dalle compagnie e non muta, indipendentemente dal numero di agenti o broker coinvolti, ma viene solo ripartita tra i vari intermediari che contribuiscono al collocamento". Niente di cui preoccuparsi dunque, secondo il Sindacato, per i consumatori, che non vedranno aumentare bensì diminuire i prezzi per effetto della maggior concorrenza, mentre sul fronte degli intermediari si aprono nuovi spazi e l'opportunità di riappropriarsi della propria fondamentale funzione di consulenti.
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