Sna, con Fwu “prodotti capestro”

I clienti di Fwu Life Insurance Lux potrebbero recuperare solo una parte dei fondi investiti nelle polizze della compagnia lussemburghese finita nelle scorse settimane in liquidazione. Lo ha affermato recente lo Sna in una nota diffusa insieme alle associazioni dei consumatori Codici e Confconsumatori. Le tre sigle avrebbero infatti rilevato “una fortissima criticità sui prodotti, che ad oggi, alla luce della futura insinuazione al passivo, appaiono capestro”.

Nel dettaglio, si legge nella nota, “le polizze immesse sul mercato prevedono che i costi assicurativi e le commissioni della compagnia siano concentrati nei primi cinque anni di contratto, con la conseguenza che i versamenti fatti nei primi cinque anni non sono garantiti da riserve tecniche e probabilmente finiranno nel tritacarne dei crediti chirografari con assoluta incertezza di recupero”. 

Il risultato, prosegue la nota, è che i clienti che abbiano versato premi assicurativi per dieci anni riscontrano adesso “valori di polizza, investiti in fondi, pari al 50% dei loro versamenti, con la conseguenza che avranno, con elevata probabilità, la possibilità di recuperare dalla liquidazione Fwu soltanto la metà di quanto versato”. Per Sna, Codici e Confconsumatori si tratta di “un meccanismo contrattuale assolutamente vessatorio e avulso alla prassi seguita dalle compagnie italiane”.

Nel mirino di Sna finisce anche l’Ivass, che non avrebbe brillato “per puntuali controlli su vendite di polizze vita”. Nell’esprimere vicinanza ai clienti della compagnia, il presidente Claudio Demozzi ha evidenziato “che i meccanismi di controllo non hanno funzionato a dovere e questo deve impegnare l'Ivass a fare di più e meglio nel futuro per evitare il ripetersi di situazioni simili, innanzitutto mettendo in discussione il proprio convincimento che la tutela dell'utente assicurativo passi attraverso la proliferazione di moduli e documenti burocratici".