Sna, Unapass e i dodici presidenti in ordine sparso. Ma uniti contro l'Isvap
Gli agenti ancora una volta non riescono a fare sintesi
30/07/2012
Nell'attesa che l'Isvap si pronunci e pubblichi il nuovo regolamento 49 dedicato alla multi-preventivazione, le associazioni di categoria degli agenti, non lesinano commenti. Con una serie di documenti, lettere aperte, appelli e pubblicazioni stanno ogni giorno comunicando il loro disappunto. In ordine sparso, quindi, perché, benché tutti appartenenti a una sola categoria, gli intermediari di tipo A" non riescono mai a fare sintesi.
Nulla è cambiato quindi da una settimana a questa parte, quando la riunione plenaria all'Air Hotel di Milano, partecipata da Sna, Unapass e Gruppi agenti, compresi gli attivissimi dodici presidenti, aveva prodotto un documento con le azioni di protesta da inviare all'Isvap, condivise dai due sindacati e dai presidenti di gruppo, a esclusione dei dodici e di Roberto Salvi, presidente Gaat. In quella riunione, utilizzando una metafora felina, si era detto che non importava con quali diverse strategie si catturava il topo: l'importante era lavorare tutti nella stessa direzione.
Sna e Unapass, separatamente, hanno inviato all'Isvap le osservazioni anti-regolamento 49, delle quali si augurano il regolatore possa tenere conto, anche in in considerazione dei "punti di convergenza": entrambi i sindacati sottolineano l'aggravio economico sulle agenzie, l'impossibilità di fornire preventivi realmente esaustivi e il conseguente disservizio per la clientela.
Ma anche i dodici presidenti hanno spedito le loro osservazioni all'Isvap. La loro iniziativa si caratterizza per un forte legame con le compagnie, testimoniato dal fatto che nel documento dell'Ania "le imprese hanno palesemente difeso la posizione degli agenti, dimostrando che se questo schema di regolamento dovesse rimanere invariato le agenzie subirebbero un aumento di costi del 16,7%, e inoltre comporterebbe un aumento di circa 2,4% sulla combined ratio Rca".
Questi aggravi andrebbero a pesare sui consumatori, obbligati a piegarsi a rincari dell'Rc auto: per questo i tredici presidenti sono fiduciosi che "l'Isvap non si permetta di andare contro la ratio della legge, finalizzata alla diminuzione delle tariffe Rca". L'appello quindi è lanciato anche alle associazioni dei consumatori affinché si facciano sentire per evitare il rischio di impennata dei prezzi.
Ma nella lettera aperta il portavoce dei dodici, Vincenzo Cirasola, torna a rammaricarsi per le divisioni che lacerano la categoria, rischiando di rendere le iniziative degli agenti "improduttive" anche per la mancanza di "un minimo controllo e coordinamento". Il rifiuto quindi di lunedì scorso della "base di partenza sulla quale far confluire tutte le varie proposte di modifica da inviare all'Isvap", che i dodici presidenti avevano fornito, resta, secondo l'interpretazione di Cirasola, l'ennesima occasione mancata.
Nulla è cambiato quindi da una settimana a questa parte, quando la riunione plenaria all'Air Hotel di Milano, partecipata da Sna, Unapass e Gruppi agenti, compresi gli attivissimi dodici presidenti, aveva prodotto un documento con le azioni di protesta da inviare all'Isvap, condivise dai due sindacati e dai presidenti di gruppo, a esclusione dei dodici e di Roberto Salvi, presidente Gaat. In quella riunione, utilizzando una metafora felina, si era detto che non importava con quali diverse strategie si catturava il topo: l'importante era lavorare tutti nella stessa direzione.
Sna e Unapass, separatamente, hanno inviato all'Isvap le osservazioni anti-regolamento 49, delle quali si augurano il regolatore possa tenere conto, anche in in considerazione dei "punti di convergenza": entrambi i sindacati sottolineano l'aggravio economico sulle agenzie, l'impossibilità di fornire preventivi realmente esaustivi e il conseguente disservizio per la clientela.
Ma anche i dodici presidenti hanno spedito le loro osservazioni all'Isvap. La loro iniziativa si caratterizza per un forte legame con le compagnie, testimoniato dal fatto che nel documento dell'Ania "le imprese hanno palesemente difeso la posizione degli agenti, dimostrando che se questo schema di regolamento dovesse rimanere invariato le agenzie subirebbero un aumento di costi del 16,7%, e inoltre comporterebbe un aumento di circa 2,4% sulla combined ratio Rca".
Questi aggravi andrebbero a pesare sui consumatori, obbligati a piegarsi a rincari dell'Rc auto: per questo i tredici presidenti sono fiduciosi che "l'Isvap non si permetta di andare contro la ratio della legge, finalizzata alla diminuzione delle tariffe Rca". L'appello quindi è lanciato anche alle associazioni dei consumatori affinché si facciano sentire per evitare il rischio di impennata dei prezzi.
Ma nella lettera aperta il portavoce dei dodici, Vincenzo Cirasola, torna a rammaricarsi per le divisioni che lacerano la categoria, rischiando di rendere le iniziative degli agenti "improduttive" anche per la mancanza di "un minimo controllo e coordinamento". Il rifiuto quindi di lunedì scorso della "base di partenza sulla quale far confluire tutte le varie proposte di modifica da inviare all'Isvap", che i dodici presidenti avevano fornito, resta, secondo l'interpretazione di Cirasola, l'ennesima occasione mancata.
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