Oria, sulla situazione dei subagenti si muove la politica
In un’interrogazione al ministro Guidi, l’on Berretta (Pd) chiede che anche nel nuovo organismo ci sia un’apposita sezione
26/03/2015
Come noto, l’introduzione dell’Oria dovrebbe portare alla soppressione dell’attuale sezione E del Rui. Sulla situazione di incertezza che riguarda migliaia di subagenti, tuttavia, ora inizia a muoversi il mondo politico. In un’interrogazione parlamentare di martedì 24 marzo il deputato siciliano Giuseppe Berretta (Pd) ha infatti chiesto esplicitamente al ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, “quali iniziative ritenga di dovere intraprendere per istituire una sezione specifica all’interno dell’Oria per i sub agenti di assicurazione, così da definire la loro figura professionale con diritti e doveri delimitati e precisi e, allo stesso tempo, evitare di far scivolare nel lavoro nero questo considerevole numero di lavoratori”. Nel testo dell’interrogazione, il deputato ha ricordato che l’istituzione del nuovo organismo “ha suscitato critiche e perplessità” soprattutto tra le associazioni di categoria, come Ulias, che hanno posto con forza “il tema del riconoscimento del ruolo dei subagenti attualmente esclusi dalla possibilità di essere riconosciuti nell’Oria”. Berretta, citando i dati Ivass, ha ricordato che al 2013 i subagenti iscritti alla sezione E del Rui sono 181 mila: l’impossibilità di iscriverli all’Oria “produce l’invisibilità di tali lavoratori al fisco e all’Inps, oltre a privarli di qualsiasi forma di definizione di diritti e doveri da assolvere”.
La già citata Ulias, nell’aprile 2014, si era mossa scrivendo una lettera al ministero dello Sviluppo Economico, dove ricordava che “la costituzione della sezione E ha generato una trasparenza nei rapporti tra intermediari e una facilità, da parte del consumatore, nell’individuare il suo interlocutore: la sua abolizione – scriveva Ulias – creerebbe un forte svantaggio al consumatore, il quale non avrebbe più uno strumento per individuare l’intermediario di secondo livello”.
La già citata Ulias, nell’aprile 2014, si era mossa scrivendo una lettera al ministero dello Sviluppo Economico, dove ricordava che “la costituzione della sezione E ha generato una trasparenza nei rapporti tra intermediari e una facilità, da parte del consumatore, nell’individuare il suo interlocutore: la sua abolizione – scriveva Ulias – creerebbe un forte svantaggio al consumatore, il quale non avrebbe più uno strumento per individuare l’intermediario di secondo livello”.
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