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Accordo gruppo Unipol, sindacati divisi

Approvato con la maggioranza dei voti, secondo le sigle Confederali; iter ancora in discussione, secondo Snfia e Fna

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Secondo quanto comunicato il segretario generale della Fisac Cgil, Agostino Megale, lo scorso venerdì 16 gennaio è stato approvato con il 71% di voti favorevoli l'accordo UnipolSai, sottoscritto lo scorso 29 dicembre: le assemblee nelle principali sedi di UnipolSai (Bologna, Torino, Genova, Milano, Firenze, Roma, Napoli, Catania, Padova) hanno visto la partecipazione di oltre tremila lavoratori - ha spiegato Megale - che hanno approvato l'accordo con il 71% a favore e il 29% contrari".
L'accordo, tuttavia, è stato firmato dalle sole sigle confederali (Fisac Cgil, Fiba Cisl, Uilca Uil) ma non dai sindacati autonomi, come Snfia e Fna, secondo cui diverse assemblee dei lavoratori sarebbero in realtà ancora in corso: "sulle piazze della gran parte delle città italiane - spiega Snfia in una nota - i lavoratori hanno espresso contrarietà all'accordo", mentre il segretario generale del sindacato, Marino D'Angelo (nella foto), punta il dito contro le parole di Megale: "L'articolo 13 dell'accordo, dalle Confederazioni stesse sottoscritto, prevede che l'efficacia sia subordinata per la parte sindacale all'approvazione dei lavoratori. E non pensiamo che per parte sindacale si debbano intendere solo le confederazioni e per lavoratori solo i loro simpatizzanti", puntualizza D'Angelo, in una lettera inviata ai lavoratori, alla Fisac Cgil, Fiba Cisl, UilcaUil e al management di UnipolSai, dove ricorda le assemblee indette da Snfia e Fna per la settimana in corso. "Solo alla loro conclusione - ribatte D'Angelo a Megale - si potrà avere un conteggio credibile del risultato della consultazione, che non può che essere la sommatoria dei risultati di tutte le assemblee dei lavoratori, da chiunque organizzate".

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