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Risparmio, ok ai Pir alternativi

Uno strumento che potrà aiutare nel rilancio del Paese, secondo Assogestioni

Risparmio, ok ai Pir alternativi
Con il decreto Rilancio licenziato dal governo, i Pir alternativi, lo strumento finanziario ideato da Assogestioni, sono pienamente operativi e potranno essere una nuova arma per la ripresa del Paese. I Pir alternativi sono prodotti dedicati a una clientela di segmento più alto, affluent o clienti private, rispetto a quella dei Pir tradizionali.  

I Pir alternativi hanno soglie d’investimento più elevate e differenti vincoli rispetto ai Pir tradizionali, e potranno aiutare i risparmiatori italiani a ottenere rendimenti meglio diversificati e superiori rispetto a quelli “ormai bassissimi degli investimenti monetari e a breve termine, compressi verso lo zero dall’azione delle banche centrali”, sottolinea Assogestioni. I Pir alternativi sono stati costruiti con l’obiettivo di far affluire più risorse alle piccole e medie imprese non quotate, il cui accesso al capitale è ancora più complesso in questa fase di forte pressione causata dall’emergenza sanitaria. 

Intanto, nel primo trimestre di quest’anno, l’industria del risparmio gestito ha registrato deflussi complessivi per oltre 12 miliardi di euro a causa delle incertezze legate al Covid-19. La flessione della raccolta per le gestioni collettive ammonta a circa 11 miliardi, mentre sono pari a 1,2 miliardi le uscite per le gestioni di portafoglio.

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