Aniasa, auto protagonista del dopo coronavirus
Il rapporto dell'associazione certifica il pesante impatto della pandemia sul settore della sharing mobility, che però potrebbe avviarsi verso una progressiva ripresa
La pandemia di Covid-19 ha pesantemente colpito l'industria delle auto a noleggio e, più in generale, della sharing mobility. Fra marzo e maggio, secondo l'ultimo rapporto di Aniasa, le immatricolazioni del settore si sono praticamente bloccate: nel trimestre si sono perse 155mila nuove vetture, per un valore complessivo di 3,1 miliardi di euro. Lockdown e smart working hanno quasi azzerato le performance del car sharing, che nel trimestre considerato ha registrato una contrazione del 73% nei noleggi e del 75% nel fatturato. Regge invece il comparto del noleggio a lungo termine che, seppur duramente colpito anch'esso dalla pandemia, ha raggiunto nel 2019 il traguardo di una flotta da un milione di veicoli.
Di fronte a questi numeri, il presidente dell'associazione, Massimiliano Archiapatti (nella foto), ha lamentato la mancanza di attenzione degli organi governativi. “Sul fronte automotive è imbarazzante l’assenza di risorse messe in campo e di una chiara strategia, a differenza di quanto si sta verificando in altri Paesi d’Europa”, ha commentato. “Senza interventi concreti, la crisi economica fermerà gli acquisti di nuove auto, provocando il collasso del mercato e rallentando il rinnovo del nostro parco circolante nazionale”, ha aggiunto.
Intanto però, come emerso dai risultati di un'indagine condotta dall'associazione e da Bain & Company, l'auto si candida a tornare protagonista della mobilità per la nuova normalità del dopo coronavirus. Due terzi degli italiani, a tal proposito, sono pronti a limitare i propri spostamenti tramite trasporto pubblico, poco meno della metà (47%) intende servirsi meno anche del taxi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA