Covid-19, Fca va alla corte suprema
L'autorità di vigilanza del Regno Unito potrà appellarsi al tribunale di ultima istanza per dirimere la questione delle polizze di business interruption
Arriva alla corte suprema il caso sollevato dalla Financial Conduct Authority (Fca), l'autorità di vigilanza del Regno Unito, sui sinistri per business interruption legati alla pandemia di coronavirus. Lo scorso venerdì, come illustra l'agenzia di stampa Reuters, l'alta corte di Londra ha dato disco verde alla richiesta d'appello presso il tribunale di ultima istanza del Regno Unito. Così facendo, nelle speranze di Fca, sarà possibile arrivare a un'interpretazione certa della norma per tutte le parti in causa.
Il caso era partito come una sorta di test promosso dall'autorità di vigilanza sulla validità delle polizze di business interruption sottoscritte da numerose attività commerciali: la corte di Londra aveva stabilito che, sulla base delle condizioni stabilite dai contratti, numerose richieste di indennizzo per blocco delle attività generate dell'emergenza coronavirus erano state erroneamente rigettate. Secondo Fca, il caso potrebbe riguardare 700 tipi di polizze, 60 assicuratori, 370mila assicurati e miliardi di sterline in risarcimenti.
La decisione di appellarsi alla corte suprema è arrivata alla luce del fallito confronto fra autorità e compagnie per tentare di arrivare a una soluzione condivisa.
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