Smart working, vantaggi e criticità
Un'indagine di Anra e Aon analizza aspetti positivi e negativi del lavoro a distanza
Il ritorno alla scrivania dell'ufficio resta ancora lontano. La seconda ondata della pandemia di coronavirus ha posto la necessità di proseguire con la pratica del lavoro a distanza, prolungando la validità del più grande esperimento sociale mai realizzato in Italia. Proprio per indagare la natura del fenomeno e la prospettiva dei lavoratori, Anra e Aon hanno pubblicato recentemente la seconda parte di un'indagine dedicata allo smart working.
Stando ai risultati della ricerca, l'esperimento appare perfettamente riuscito. Il 58% del campione ha affermato che bilancerebbe la settimana di lavoro in ufficio e da remoto, con una leggera prevalenza per lo smart working. L'esperienza diretta nei mesi di lockdown sembra aver smentito le preoccupazioni legate a gestione e controllo delle attività e produttività, mentre restano problemi nella comunicazione interna (27%) nello stato d'animo dei dipendenti (26,7%).
Fra i principali vantaggi dello smart working si contano la possibilità di costruire un maggior equilibrio fra vita privata e professionale (43%), l'ottimizzazione del tempo (40%) e la possibilità di gestire in autonomia i carichi di lavoro (34%). Costituiscono invece svantaggi ancora significativi la difficoltà di limitare le ore trascorse al lavoro (39%), l'assenza di interazione e confronto con i colleghi (33%) e il senso di solitudine (31%).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
👥