Facile.it, tre milioni di italiani hanno rinunciato a curarsi
Rimandate o cancellate visite per 32,8 milioni di cittadini
L'impatto del coronavirus sulla sanità italiana si fa sentire anche su chi ha avuto la fortuna di non contrarre il virus della pandemia. Secondo un'indagine di mUp Research e Norstat per conto di Facile.it, ben tre milioni di italiani hanno dovuto rinunciare a cure mediche per difficoltà economiche sopraggiunte a seguito dell'emergenza sanitaria e del lockdown. Altri 32,8 milioni di italiani hanno rimandato o annullato visite ed esami. Il rinvio è stato mediamente pari a 53 giorni, con punte di 63 giorni per oncologia, 72 giorni per cardiologia e 81 giorni per ginecologia. Nel 68% dei casi, invece, l'appuntamento è stato rimandato sine die.
Il 54,7% dei casi di rinvio o annullamento ha riguardato una struttura pubblica, cosa che ha spinto il 30,2% dei pazienti a rivolgersi a un ente di sanità privata: il 18,9% lo ha fatto per paura di eventuali peggioramenti, il 12,6% perché aveva sottoscritto una polizza che copriva i costi della prestazione. Tuttavia, nella stragrande maggioranza dei casi (73,2%), il passaggio alla sanità privata è avvenuto facendo ricorso ai propri risparmi. Non sempre però ciò è stato possibile. E così 2,2 milioni di pazienti (9,1%) hanno dovuto chiedere un prestito ad amici, familiari o società finanziarie. L'indagine, a tal proposito, ha contato oltre 125mila domande di finanziamento a società di credito, con un importo medio di 6.145 euro da restituire in circa quattro anni e mezzo.
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