Assoprevidenza, serve un superbonus per le pensioni degli under 30
L'associazione guidata da Sergio Corbello chiede al governo di fare "un investimento sui giovani", attraverso il meccanismo del credito d'imposta per raddoppiare i versamenti ai fondi
All'indomani della delega per la riforma fiscale approvata dal Consiglio dei ministri, Assoprevidenza ha illustrato le proposte che ha presentato alle commissioni Finanze di Camera e Senato. Nel dettaglio, si tratta di un credito d'imposta, "una sorta di superbonus per agevolare i giovani e invogliarli a crearsi una pensione complementare"; l'adeguamento della tassazione dei fondi pensione al sistema utilizzato dai principali Paesi europei ed extraeuropei, e "una serie di suggerimenti per favorire lo sviluppo della previdenza complementare in Italia". Le proposte sono state presentate in un incontro con la stampa che si è svolto a Milano presso lo studio Legali Riuniti Lex.
Per spingere gli under 30 ad aderire alle forme di previdenza complementare Assoprevidenza chiede al governo di "fare un investimento sui giovani" che tendono a non iscriversi alle forme pensionistiche complementari. "A mille euro versati - ha spiegato Sergio Corbello, presidente di Assoprevidenza - dovrebbe corrispondere un credito d'imposta di pari importo. Il fondo pensione compensa il credito con le imposte che paga, lo trasforma in denaro contante e lo versa sul conto individuale del giovane, il quale si ritroverebbe così ad avere per ogni euro versato un importo doppio".
Per quanto riguarda la tassazione dei fondi pensione, Assoprevidenza propone: l'innalzamento della soglia di deducibilità dei contributi, ancora ferma all'equivalente dei vecchi 10 milioni di lire, l'esenzione della tassazione dei rendimenti maturati, o almeno la sola tassazione dei rendimenti realizzati, come per i fondi comuni d'investimento; il mantenimento dell'attuale livello di tassazione delle prestazioni finali (15% che può scendere sino al 9%).
In merito alle prestazioni, Assoprevidenza ha indicato come alternativa le aliquote Irpef, ma con l'abbattimento dell'imponibile del 2% per ogni anno di permanenza nel fondo pensione. "Se fossero 40 anni - ha detto Cobello -, si pagherebbe soltanto sul 20% del totale. In questo modo si terrebbe conto del fatto che si tratta di investimenti di lunghissimo periodo, sottoposti a particolari vincoli".
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