Nel 2013 insolvenze aziendali in aumento (+2%) a livello globale
L'ultimo studio di Euler Hermes sull'argomento prevede che in Italia l'incremento sarà del 10%
20/12/2013
Per il 2013 si attende un aumento del 2% delle insolvenze aziendali a livello globale.. Questa previsione emerge dall'ultimo studio realizzato da Euler Hermes sulle insolvenze aziendali nel mondo, in base a un'analisi su oltre 40 Paesi.
Dalla ricerca esce un quadro ancora più preoccupante per quanto riguarda l'Italia, dove si prevede un aumento di sofferenze nell'ordine del 10%. Il 2013 rappresenterà il sesto anno consecutivo di incremento dei livelli di insolvenza in Italia", spiega Michele Pignotti, capo per l'area Emea di Euler Hermes. Secondo lo studio, la recessione che sta colpendo il nostro Paese ormai da due anni, combinata con un restrittivo accesso al credito, ha generato un significativo aumento di aziende che non riescono a far fronte ai propri impegni finanziari. La stima prevede che le insolvenze aziendali italiane riferite all'anno in corso raggiungeranno oltre 13.700 casi. Nel 2014, invece, la lieve ripresa del Pil (+0,3%), grazie al contributo positivo dell'export, dovrebbe comportare la stabilizzazione delle insolvenze, seppur ancora su livelli molto elevati.
Quanto al resto del mondo, "per l'intero 2013 - sottolinea Wilfried Verstraete (nella foto), presidente del board of management di Euler Hermes - prevediamo che le insolvenze aziendali si attesteranno su livelli alti mai raggiunti prima". Il quadro, tuttavia, presenta due trend contrastanti: da un lato, il continuo aumento delle insolvenze in tre aree principali, con un +10% in America Latina (dovuto a una più debole crescita economica dell'area), un +6% in Europa centro-orientale, e un +9% in quella occidentale (ad eccezione di Germania e Regno Unito); dall'altro lato, si registra il continuo decremento delle insolvenze in Nord America (-11%), dovuto al leggero recupero del Pil negli Stati Uniti, e nella regione Asia-Pacifico (-4%).
A fronte della crescita delle insolvenze nel 2013, ci attende un lieve miglioramento per l'anno successivo. "Prevediamo una modesta ripresa dell'economia globale nel 2014 (+3%), con prospettive più brillanti in tutte le aree" osserva Ludovic Subran, capo economista di Euler Hermes, aggiungendo che, di conseguenza, "la maggior parte dei Paesi dovrebbe assistere a un decremento della quantità di insolvenze, sebbene pari ad un moderato -1%, secondo la stima del nostro Indice globale delle insolvenze". Miglioramento che tuttavia non coinvolge l'Europa, dove, secondo lo studio, la ripresa è troppo lenta per avere un impatto significativo sull'indicatore delle insolvenze aziendali.
Dalla ricerca esce un quadro ancora più preoccupante per quanto riguarda l'Italia, dove si prevede un aumento di sofferenze nell'ordine del 10%. Il 2013 rappresenterà il sesto anno consecutivo di incremento dei livelli di insolvenza in Italia", spiega Michele Pignotti, capo per l'area Emea di Euler Hermes. Secondo lo studio, la recessione che sta colpendo il nostro Paese ormai da due anni, combinata con un restrittivo accesso al credito, ha generato un significativo aumento di aziende che non riescono a far fronte ai propri impegni finanziari. La stima prevede che le insolvenze aziendali italiane riferite all'anno in corso raggiungeranno oltre 13.700 casi. Nel 2014, invece, la lieve ripresa del Pil (+0,3%), grazie al contributo positivo dell'export, dovrebbe comportare la stabilizzazione delle insolvenze, seppur ancora su livelli molto elevati.
Quanto al resto del mondo, "per l'intero 2013 - sottolinea Wilfried Verstraete (nella foto), presidente del board of management di Euler Hermes - prevediamo che le insolvenze aziendali si attesteranno su livelli alti mai raggiunti prima". Il quadro, tuttavia, presenta due trend contrastanti: da un lato, il continuo aumento delle insolvenze in tre aree principali, con un +10% in America Latina (dovuto a una più debole crescita economica dell'area), un +6% in Europa centro-orientale, e un +9% in quella occidentale (ad eccezione di Germania e Regno Unito); dall'altro lato, si registra il continuo decremento delle insolvenze in Nord America (-11%), dovuto al leggero recupero del Pil negli Stati Uniti, e nella regione Asia-Pacifico (-4%).
A fronte della crescita delle insolvenze nel 2013, ci attende un lieve miglioramento per l'anno successivo. "Prevediamo una modesta ripresa dell'economia globale nel 2014 (+3%), con prospettive più brillanti in tutte le aree" osserva Ludovic Subran, capo economista di Euler Hermes, aggiungendo che, di conseguenza, "la maggior parte dei Paesi dovrebbe assistere a un decremento della quantità di insolvenze, sebbene pari ad un moderato -1%, secondo la stima del nostro Indice globale delle insolvenze". Miglioramento che tuttavia non coinvolge l'Europa, dove, secondo lo studio, la ripresa è troppo lenta per avere un impatto significativo sull'indicatore delle insolvenze aziendali.
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