Stop Ue ai motori termici dal 2035: gli italiani sono cauti
Il 48,5% degli intervistati da un sondaggio promosso da Prima Assicurazioni si dice non preoccupato dal voto del Parlamento Ue, ma il 40,9% teme i costi da sostenere per acquistare un’auto elettrica
La decisione del Parlamento europeo di vietare la vendita di auto diesel e benzina a partire dal 2035 (al momento non ancora approvata dal Consiglio europeo) sembra non allarmare circa metà degli italiani anche se, secondo un’indagine commissionata da Prima Assicurazioni, quattro italiani su dieci temono i prezzi dei veicoli elettrici ancora troppo alti
Circa un italiano su due (48,5%), come già accennato, afferma di non essere preoccupato per il potenziale cambiamento legato ai futuri veicoli, mentre esiste un 40,9% della popolazione che si dice preoccupata dalla eventualità di essere obbligata ad acquistare un mezzo ad alimentazione elettrica o ibrida, con particolare riferimento ai prezzi, ritenuti ancora troppo alti e percepiti come non necessariamente destinati a scendere nel breve-medio termine. Il restante 10,6% degli italiani, infine, non si è fatto ancora un'idea in merito alla questione.
Nonostante le perplessità espresse fin qui da alcuni paesi (fra cui la stessa Italia) sul provvedimento, metà dei rispondenti alla ricerca ha dimostrato di essere quindi pronta a sostituire il proprio mezzo per ridurre le emissioni. In particolare, tra quelli che si sono dichiarati non preoccupati il 19,3% si dice già pronto a effettuare il passaggio all'elettrico e anticiperebbe quindi i tempi rispetto alla data del 2035, mentre il 29,2% lo farebbe quando non sarà più possibile procrastinare oltre.
Guardando allo spaccato territoriale dell'indagine, le preoccupazioni sul prezzo, invece, sembrano essere più pressanti al Nord, dove la percentuale italiana sale al 46,4% (Nord-Ovest) e al 42,2% (Nord-Est); il Centro appare la macroarea del Paese con meno automobilisti preoccupati (37%).
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