Qbe, costruzioni a rischio frenata in Italia

La carenza di materiali e le difficoltà di approvvigionamento potrebbero tradursi in una nuova frenata per il settore delle costruzioni in Italia. Secondo una recente ricerca realizzata da Oxford Economics per conto di Qbe Europe, le criticità della supply chain potrebbero provocare un calo dell’1,25% nell’attività produttiva del comparto: se confermata, si tratterebbe della seconda flessione consecutiva dopo il -2,5% del 2022.

A soffrire di più dovrebbe essere il settore residenziale che, nelle previsioni del rapporto, dovrebbe registrare un calo del 3,3%: la domanda di nuove abitazioni dovrebbe essere frenata dall’aumento dei tassi di interesse e dall’elevata inflazione. Numeri in rialzo invece per l’edilizia non residenziale e per l’ingegneria civile, ma la crescita, come detto, non dovrebbe comunque riuscire a compensare il calo previsto per l’edilizia residenziale.

Il rapporto evidenzia che le proiezioni non tengono conto del possibile impatto del decreto governativo che lo scorso 16 febbraio ha bloccato la cessione dei crediti fiscali e che, secondo i curatori del report, potrebbe concorrere a creare uno scenario critico per il settore.

“Negli anni recenti il quadro dei rischi che un’impresa deve fronteggiare è diventato molto complesso”, ha commentato Angela Rebecchi, general manager di Qbe Italia. “Prima ancora che soluzioni puntuali, gestire questa esposizione richiede un approccio professionale al risk management, fondato sulla raccolta e l’analisi approfondita di dati e informazioni e su una accurata misurazione dei rischi: le piccole e medie imprese, molto diffuse nel settore delle costruzioni, faticano a evolvere in questa direzione – ha concluso – ma è un passo essenziale da compiere, anche con l’aiuto degli assicuratori”.