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Ivass, crescono domanda e offerta di prodotti sostenibili

Ne ha parlato, tra le altre cose, Stefano De Polis, segretario generale dell'istituto, nel suo intervento nel corso del Forum Mondo Institutional

Ivass, crescono domanda e offerta di prodotti sostenibili
In Italia gli investimenti in prodotti Ibips si aggirano intorno al 5% del Pil, a fronte di un dato medio dell’Unione Europea del 7-8%. Tra questi prodotti, una parte non indifferente è destinata a finanziare la transizione verde, come ha spiegato Stefano De Polis, il segretario generale di Ivass nel suo intervento nel corso del Forum Mondo Institutional. De Polis ha ricordato alcuni trend riguardanti l’asset allocation delle compagnie e la relativa normativa. 

Da un recente report di Eiopa emerge che in Europa, nel quinquennio 2018-2022, la performance annualizzata mostra rendimenti netti bassi ma positivi per i prodotti unit linked (0,1%) e per i prodotti con partecipazione agli utili (1,6%). Per quanto riguarda l’Italia, nel quinquennio in esame, le unit linked hanno avuto un rendimento (0,8%) superiore alla media dell’Unione; mentre il rendimento delle polizze di ramo I è stato in linea con quello europeo (1,6%). 

L’indagine conferma che in Europa e in Italia le polizze tradizionali hanno rendimenti netti più stabili nel tempo mentre le polizze unit sono maggiormente correlate all’andamento dei mercati finanziari ed esposte quindi a significative flessioni dei valori di riscatto nelle fasi negative dei mercati. 
I costi hanno però un’incidenza rilevante e i prodotti tradizionali continuano a essere i più convenienti. In Italia, nel 2022, il livello medio dei costi in termini di reduction in yield (Riy) è superiore alla media europea per tutte le tipologie di prodotti: 2,4% contro 2,1% per i prodotti unit, 1,7% contro 1,5% per i tradizionali, 2,5% contro 2,1% per quelli multiramo.
Inoltre, i costi sono pressoché indipendenti sia dalla classe di rischio del prodotto sia dal periodo di detenzione raccomandato sia dalla frequenza premi. 
Secondo De Polis, “è necessario irrobustire i processi Pog per la valutazione del value for money dei prodotti per i sottoscrittori”. 

In questo contesto, la domanda e l’offerta di mercato di prodotti sostenibili continua a crescere. A livello europeo, il report di Eiopa mostra che i prodotti con caratteristiche di sostenibilità sono meno costosi di quelli non Esg. Complessivamente, sono stati censiti 440 prodotti Esg (su un totale di 1072). Tra questi, le imprese italiane hanno fornito informazioni in merito a 27 prodotti unit linked, 10 prodotti con partecipazione agli utili e 31 prodotti multiramo. 

Per quanto riguarda i progressi nell’adeguamento da parte delle imprese italiane alle nuove disposizioni europee in materia di finanza sostenibile, un rapporto di Ivass, pubblicato l’anno passato, ha rilevato che l’adozione dei principi Esg è relativamente recente: la maggior parte delle compagnie di assicurazione ha adottato tali principi da meno di cinqie anni. 

La quasi totalità delle imprese ha dichiarato di essersi data obiettivi connessi al raggiungimento di predefiniti livelli di eco-sostenibilità del portafoglio investimenti, nella prima fase fissati per lo più in termini di obiettivi di esclusione di specifiche attività economiche e di decarbonizzazione nelle strategie di investimento. 
“In generale – ha detto De Polis – è emerso che le attività di catalogazione Esg degli attivi e di revisione delle politiche di investimento delle compagnie italiane sono nel complesso avanzate, specie nelle imprese di medio-grandi dimensioni”.  

Infine, De Polis ha spiegato che un particolare sforzo, da parte del mercato e delle stesse autorità di vigilanza, deve essere posto “alla qualità dei dati impiegati, all’utilizzo di efficaci modelli di stima dei rischi di sostenibilità e alle connesse valutazioni prudenziali”. La carenza di dati, il cosiddetto data protection gap, incide sulla corretta valutazione del livello di aderenza degli obblighi di informativa e di rendicontazione Esg da parte dei gli assicuratori: “è un tema sfidante”, ha concluso De Polis.

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