Insurance Trade

Life science, opportunità e rischi dell'AI

Qbe, in una recente ricerca, analizza le opportunità per ridefinire la cura dei pazienti

Life science, opportunità e rischi dell'AI
"Il segmento life science sta attraversando una trasformazione radicale grazie all'integrazione tra intelligenza artificiale e tecnologie avanzate, rivoluzionando l'approccio alla cura dei pazienti". A evidenziarlo è Qbe che in una recente ricerca analizza le opportunità per ridefinire la cura dei pazienti. 

L'AI, scrive Qbe, sta rimodellando il settore sanitario attraverso "l'ottimizzazione degli studi clinici, il miglioramento della progettazione dei farmaci e l'innovazione nei dispositivi medici". Grazie alla sempre maggiore disponibilità di dati sanitari e i progressi negli algoritmi di apprendimento automatico, è possibile "scoprire modelli, correlazioni e analisi altrimenti difficili da identificare servendosi del solo lavoro umano", sottolinea la compagnia. 

La scoperta di nuove formulazioni farmaceutiche è una tra le principali aree che può trarre beneficio dallo sviluppo dell’AI. "Se prima, tempi lunghi (una media di 10-15 anni), costi esorbitanti (spesso superiori al miliardo di dollari) e tassi di fallimento elevati venivano considerati accettabili, con l’integrazione delle nuove tecnologie questo paradigma è destinato a cambiare", spiega Qbe.
L'intelligenza artificiale è in grado di analizzare enormi librerie di strutture molecolari, prevedere l’attività biologica di potenziali candidati farmaci e ottimizzare le loro proprietà chimiche in termini di efficacia e sicurezza. 

Anche per quanto riguarda le sperimentazioni cliniche, fa notare Qbe, l'AI è un acceleratore di processi, giacché può favorire il miglioramento delle strategie di reclutamento dei pazienti, la creazione di modelli predittivi e l’ottimizzazione dei protocolli di sperimentazione.

La medicina personalizzata, d'altra parte, sia in ottica di cura del paziente sia per quanto riguarda i dispositivi medici, si sta rapidamente imponendo. "Grazie all’AI - argomenta Qbe - è possibile analizzare i profili genetici individuali, personalizzare i piani terapeutici, migliorando l'efficacia del trattamento riducendo al minimo gli effetti collaterali e aprendo nuove frontiere per la medicina di precisione". 
Dal 2020 la sola Food and drug administration statunitense ha approvato ogni anno più di 100 nuovi dispositivi basati sull’intelligenza artificiale e sull’apprendimento automatico. Il dato è particolarmente significativo se paragonato alle "poche unità all’anno di dieci anni fa". 

Con l’utilizzo dell'intelligenza artificiale sempre più importante nel settore della cura, occorrerà prepararsi anche alle possibili nuove minacce: attività malware, necessità di tutelare la privacy dei pazienti, errori di progettazione e/o visualizzazione del software o problematiche a livello di manutenzione, sono alcuni dei principali rischi". 
L’integrazione dell’IA nel comparto sanitario avrà quindi significative conseguenze anche per il settore assicurativo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

qbe,
👥

Articoli correlati

I più visti