Quanto costa la Costa Concordia
Le spese di riassicurazione lievitate di quasi il doppio in 18 mesi
30/09/2013
A luglio 2013, la cifra accantonata dai riassicuratori che si occupano dell'operazione della Costa Concordia è pari a 1,2 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto a quanto si era accantonato a inizio anno. Secondo le stime elaborate dall'International group of protection and indemnity, il pool di riassicurazione che coordina la condivisione dei sinistri protection & indemnity nel ramo Marine, i costi assicurativi che riguardano l'incidente occorso alla nave da crociera il 13 gennaio 2012 sono cresciuti in modo sostanziale nei 18 mesi successivi al naufragio.
Prima del naufragio della Concordia, il costo medio sostenuto per recuperare relitti marini di grandi dimensioni, fa sapere l'International group of protection and indemnity, non superava i 60 milioni di dollari. Le circostanze eccezionali che hanno caratterizzato l'evento, tuttavia, spingono gli esperti del pool a ritenere improbabile un impatto di lungo periodo sui premi del comparto.
Per esempio i costi di rimozione, tra cui il cosiddetto parbuckling avvenuto il 16 settembre scorso, sono passati da circa 550 milioni a oltre 900, e sono quelli che hanno registrato l'aumento più marcato rispetto a quanto stanziato. Secondo il pool non erano stati inclusi in modo accurato costi aggiuntivi sostenuti per i galleggianti, i lavori sottomarini, l'ingegneria e la mitigazione del rischio. Per quanto riguarda le perdite totali, questi superano ampiamente il miliardo e mezzo di dollari, tra 500 milioni per la perdita del corpo e 200 milioni per infortuni o morte dei passeggeri, rendendo il naufragio della Costa Concordia il più costoso, per il comparto Marine, di tutti i tempi.
Prima del naufragio della Concordia, il costo medio sostenuto per recuperare relitti marini di grandi dimensioni, fa sapere l'International group of protection and indemnity, non superava i 60 milioni di dollari. Le circostanze eccezionali che hanno caratterizzato l'evento, tuttavia, spingono gli esperti del pool a ritenere improbabile un impatto di lungo periodo sui premi del comparto.
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