Maxitruffa alle assicurazioni, 156 rinvii a giudizio
Sinistri falsi o falsificati, tra i coinvolti anche medici e legali
21/01/2013
La procura di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio di 156 persone coinvolte a vario titolo in una truffa assicurativa con incidenti falsi e manomissione di sinistri realmente accaduti. Tra le richieste anche medici e legali compiacenti.
La truffa è stata scoperta partendo dalle troppe coincidenze di nomi presenti nelle ricostruzioni dei sinistri, sempre gli stessi, con schemi ripetuti. Gli inquirenti sostengono pertanto che l'intero panorama dei raggiri sia da imputare a un'organizzazione ampiamente rodata.
L'inchiesta è solo la prima, giunta al termine con rinvii a giudizio, di tre diversi filoni con centinaia di persone coinvolte con accuse di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al falso. Quella messa a punto dai 324 indagati complessivi, alcuni dei quali stralciati nel corso dell'iter, era una vera e propria catena di montaggio della truffa assicurativa. Esistevano gruppi di coordinamento dei raggiri in grado di muovere un panorama criminale fatto di testimoni fasulli, procacciatori, figuranti e medici compiacenti, attori dei sinistri stradali, figure partecipi e consapevoli, decine e decine di persone tra autisti danneggiati e danneggianti, pedoni, e ogni altra figura necessaria alle messinscene organizzate. Una mole enorme di materiale investigativo vagliato dagli inquirenti e coordinato per due anni complessivi dal sostituto procuratore Elena Guarino, allora in forza alla procura di Nocera Inferiore e ora trasferita all'ufficio inquirente del tribunale di Salerno, a cura dei carabinieri del gruppo territoriale nocerino.
La truffa è stata scoperta partendo dalle troppe coincidenze di nomi presenti nelle ricostruzioni dei sinistri, sempre gli stessi, con schemi ripetuti. Gli inquirenti sostengono pertanto che l'intero panorama dei raggiri sia da imputare a un'organizzazione ampiamente rodata.
L'inchiesta è solo la prima, giunta al termine con rinvii a giudizio, di tre diversi filoni con centinaia di persone coinvolte con accuse di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al falso. Quella messa a punto dai 324 indagati complessivi, alcuni dei quali stralciati nel corso dell'iter, era una vera e propria catena di montaggio della truffa assicurativa. Esistevano gruppi di coordinamento dei raggiri in grado di muovere un panorama criminale fatto di testimoni fasulli, procacciatori, figuranti e medici compiacenti, attori dei sinistri stradali, figure partecipi e consapevoli, decine e decine di persone tra autisti danneggiati e danneggianti, pedoni, e ogni altra figura necessaria alle messinscene organizzate. Una mole enorme di materiale investigativo vagliato dagli inquirenti e coordinato per due anni complessivi dal sostituto procuratore Elena Guarino, allora in forza alla procura di Nocera Inferiore e ora trasferita all'ufficio inquirente del tribunale di Salerno, a cura dei carabinieri del gruppo territoriale nocerino.
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