Germania in crescita, nonostante tutto
Quello tedesco è il primo motore economico d’Europa, locomotiva trainante e modello a cui tutti guardano per uscire dalla crisi. Il mercato assicurativo non fa eccezione, e presenta peculiarità interessanti
30/11/2011
La Germania. Motore trainante dell’economia europea, ma non per questo indenne dalle conseguenze di un triennio governato da strategie improntate al breve periodo, e che oggi tutti stiamo pagando. Anche le compagnie di assicurazione.
A preoccupare è il timore per l’esposizione ai rischi sovrani. Ma soprattutto, l’esposizione delle compagnie di assicurazioni verso il sistema bancario. Questo, almeno, a dire della Bafin, l’organo tedesco di vigilanza delle banche e dei mercati finanziari. Un dato su tutti: gli assicuratori vita in Germania hanno il 60% degli investimenti nelle banche.
Per contro i punti di forza, a dire di Standard & Poor, sarebbero da ricercare in una gestione patrimoniale conservativa finalizzata a migliorate pratiche di risk management, una altrettanto conservativa asset allocation, una capitalizzazione elastica durante la crisi dei mercati finanziari. E ancora performance positive dei rami danni (nonostante le pressioni, soprattutto nell’auto), pratiche prudenti nelle riserve, risultati tecnici sani nel settore vita.
In un momento di volatilità dei mercati, anche qui come altrove a patirne le conseguenze è prima di ogni altro il comparto vita. A confermarlo è lo stesso presidente dell’associazione delle imprese di assicurazione tedesche (GDV) Rolf-Peter Hönen (nella foto principale) che stima, a chiusura del 2011, un calo del 1,2%.
A fare da contraltare la raccolta premi nel ramo malattia, che dovrebbe registrare una crescita intorno al 5%. Mentre per i rami danni e infortuni ci si attende di chiudere il 2011 con una crescita del 3,5% e di proseguire lungo questo trend anche nel 2012 (che a conti fatti potrebbe far registrare un’ulteriore crescita di almeno due punti e mezzo percentuali).
Alcuni numeri
Il mercato tedesco ha registrato per il periodo 2001 – 2009 una crescita nel vita di circa il 9,1%, (da 55.623 milioni di dollari di premi lordi rastrellati nel 2001 sono arrivati a 111.996 dollari nel 2009), e un sensibile miglioramento nei danni con un tasso di crescita (compound annual growth rate) del 8,2% e una raccolta passata da 68.159 milioni di dollari del 2001 a 127.945 milioni di dollari del 2009. Proseguendo poi lungo il cammino intrapreso, tant’è che le previsioni formulate sul periodo 2009 – 2015, riprese dallo studio “Germany Insurance Market Outlook to 2015” si stanno, passo a passo, avverando.
Queste le attese che traspaiono dallo studio per il prossimo futuro: una crescita del 2,2% per il vita e del 5% per i danni.
Parallelamente, la penetrazione di entrambi i comparti, vita e danni, dovrebbe recuperare ulteriori punti oltrepassando la soglia del 7,19% registrata nel 2009 per arrivare a un 8,97% nel 2015, mentre il tasso di crescita complessivo dovrebbe attestarsi al 3,8%.
Sempre il “Germany Insurance Market Outlook to 2015” prevede un incremento consistente nella raccolta premi che dovrebbe passare dai 46.790 milioni di dollari del 2009 agli 87.825 milioni di dollari entro il 2015. Registrando così un tasso di crescita atteso intorno all’11,1%.
Distribuzione multicanale
Si conferma anche per la Germania la tendenza ormai radicatasi a livello globale di sposare una strategia multicanale. La grande spinta arriva immediatamente dopo il 1994, dalla liberalizzazione del mercato assicurativo tedesco che ha promosso un tangibile aumento della concorrenza e un ampliamento della gamma dei prodotti offerti.
Crescono le quote di mercato dei canali di vendita diretta e degli agenti indipendenti (meglio noti come Tied Agent), mentre la quota degli agenti esclusivi è diminuita. Anche il canale internet sta accorciando, a poco a poco, le distanze che lo separano dai canali tradizionali, anche se parliamo di progressi infinitesimali.
Ad ogni buon conto per l’auto e l'assicurazione sanitaria, che rappresentano insieme oltre il 60% del mercato danni, il canale di distribuzione principale resta quello degli agenti, con una quota di mercato di circa il 60%. Ma come per il vita, anche nei danni la maggior parte di questi agenti sono i cosiddetti Tied Agent. In seconda posizione abbiamo i broker, che rappresentato circa il 20% del mercato mentre i dipendenti dell'azienda equivalgono più o meno ad un 10%. Segue infine la bancassicurazione, che nella distribuzione dei prodotti danni non è ancora particolarmente sviluppata, e arriva solo al 4,8% del mercato.
Passando al vita, le redini della distribuzione le tengono gli agenti che rappresentato il 47% del mercato. Unico neo è che per il 40% il canale agenti è costituito nel vita dalla figura del Tied Agent. Broker e bancassicurazione rappresentano invece, rispettivamente, il 21% e il 20% del mercato vita.
A preoccupare è il timore per l’esposizione ai rischi sovrani. Ma soprattutto, l’esposizione delle compagnie di assicurazioni verso il sistema bancario. Questo, almeno, a dire della Bafin, l’organo tedesco di vigilanza delle banche e dei mercati finanziari. Un dato su tutti: gli assicuratori vita in Germania hanno il 60% degli investimenti nelle banche.
Per contro i punti di forza, a dire di Standard & Poor, sarebbero da ricercare in una gestione patrimoniale conservativa finalizzata a migliorate pratiche di risk management, una altrettanto conservativa asset allocation, una capitalizzazione elastica durante la crisi dei mercati finanziari. E ancora performance positive dei rami danni (nonostante le pressioni, soprattutto nell’auto), pratiche prudenti nelle riserve, risultati tecnici sani nel settore vita.
In un momento di volatilità dei mercati, anche qui come altrove a patirne le conseguenze è prima di ogni altro il comparto vita. A confermarlo è lo stesso presidente dell’associazione delle imprese di assicurazione tedesche (GDV) Rolf-Peter Hönen (nella foto principale) che stima, a chiusura del 2011, un calo del 1,2%.
A fare da contraltare la raccolta premi nel ramo malattia, che dovrebbe registrare una crescita intorno al 5%. Mentre per i rami danni e infortuni ci si attende di chiudere il 2011 con una crescita del 3,5% e di proseguire lungo questo trend anche nel 2012 (che a conti fatti potrebbe far registrare un’ulteriore crescita di almeno due punti e mezzo percentuali).
Alcuni numeri
Il mercato tedesco ha registrato per il periodo 2001 – 2009 una crescita nel vita di circa il 9,1%, (da 55.623 milioni di dollari di premi lordi rastrellati nel 2001 sono arrivati a 111.996 dollari nel 2009), e un sensibile miglioramento nei danni con un tasso di crescita (compound annual growth rate) del 8,2% e una raccolta passata da 68.159 milioni di dollari del 2001 a 127.945 milioni di dollari del 2009. Proseguendo poi lungo il cammino intrapreso, tant’è che le previsioni formulate sul periodo 2009 – 2015, riprese dallo studio “Germany Insurance Market Outlook to 2015” si stanno, passo a passo, avverando.
Queste le attese che traspaiono dallo studio per il prossimo futuro: una crescita del 2,2% per il vita e del 5% per i danni.
Parallelamente, la penetrazione di entrambi i comparti, vita e danni, dovrebbe recuperare ulteriori punti oltrepassando la soglia del 7,19% registrata nel 2009 per arrivare a un 8,97% nel 2015, mentre il tasso di crescita complessivo dovrebbe attestarsi al 3,8%.
Sempre il “Germany Insurance Market Outlook to 2015” prevede un incremento consistente nella raccolta premi che dovrebbe passare dai 46.790 milioni di dollari del 2009 agli 87.825 milioni di dollari entro il 2015. Registrando così un tasso di crescita atteso intorno all’11,1%.
Distribuzione multicanale
Si conferma anche per la Germania la tendenza ormai radicatasi a livello globale di sposare una strategia multicanale. La grande spinta arriva immediatamente dopo il 1994, dalla liberalizzazione del mercato assicurativo tedesco che ha promosso un tangibile aumento della concorrenza e un ampliamento della gamma dei prodotti offerti.
Crescono le quote di mercato dei canali di vendita diretta e degli agenti indipendenti (meglio noti come Tied Agent), mentre la quota degli agenti esclusivi è diminuita. Anche il canale internet sta accorciando, a poco a poco, le distanze che lo separano dai canali tradizionali, anche se parliamo di progressi infinitesimali.
Ad ogni buon conto per l’auto e l'assicurazione sanitaria, che rappresentano insieme oltre il 60% del mercato danni, il canale di distribuzione principale resta quello degli agenti, con una quota di mercato di circa il 60%. Ma come per il vita, anche nei danni la maggior parte di questi agenti sono i cosiddetti Tied Agent. In seconda posizione abbiamo i broker, che rappresentato circa il 20% del mercato mentre i dipendenti dell'azienda equivalgono più o meno ad un 10%. Segue infine la bancassicurazione, che nella distribuzione dei prodotti danni non è ancora particolarmente sviluppata, e arriva solo al 4,8% del mercato.
Passando al vita, le redini della distribuzione le tengono gli agenti che rappresentato il 47% del mercato. Unico neo è che per il 40% il canale agenti è costituito nel vita dalla figura del Tied Agent. Broker e bancassicurazione rappresentano invece, rispettivamente, il 21% e il 20% del mercato vita.
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