Rc auto più care della media in Toscana
I risultati di uno studio del sindacato dei funzionari assicurativi
23/11/2011
Si sa che le polizze auto sono spesso più care della media nelle regioni meridionali. Ma i rincari colpiscono anche al Nord e, in particolare, in Toscana. A rivelarlo, i dati diffusi oggi in occasione del consiglio direttivo nazionale dello Snfia, il sindacato dei funzionari assicurativi, che si è riunito a Firenze.
In confronto a Bologna, nel capoluogo toscano le tariffe sono più alte del 20%, e in costante aumento rispetto agli anni precedenti nonostante la flessione del numero di incidenti. Tra i più colpiti i neopatentati, per i quali la Rc auto quest'anno è salita del 22,7% rispetto all'anno scorso. Di conseguenza, crescono gli incassi delle aziende, il cui portafoglio è passato dai 5,7 miliardi di euro di premi incassati del 2008 ai 7,8 miliardi del 2010.
Mentre aumentano gli incassi, però, cala il numero di dipendenti delle imprese di assicurazione, passati dai 1.824 del 2008 ai 1.766 del 2009. «Occorre che in qualche modo - ha dichiarato all’Ansa Marino D'Angelo, segretario dello Snfia - la ricchezza drenata dalle imprese assicurative ritorni sul territorio in termini di investimento sull'occupazione e sull'indotto economico. I dati, però, ci dicono che così non è».
In confronto a Bologna, nel capoluogo toscano le tariffe sono più alte del 20%, e in costante aumento rispetto agli anni precedenti nonostante la flessione del numero di incidenti. Tra i più colpiti i neopatentati, per i quali la Rc auto quest'anno è salita del 22,7% rispetto all'anno scorso. Di conseguenza, crescono gli incassi delle aziende, il cui portafoglio è passato dai 5,7 miliardi di euro di premi incassati del 2008 ai 7,8 miliardi del 2010.
Mentre aumentano gli incassi, però, cala il numero di dipendenti delle imprese di assicurazione, passati dai 1.824 del 2008 ai 1.766 del 2009. «Occorre che in qualche modo - ha dichiarato all’Ansa Marino D'Angelo, segretario dello Snfia - la ricchezza drenata dalle imprese assicurative ritorni sul territorio in termini di investimento sull'occupazione e sull'indotto economico. I dati, però, ci dicono che così non è».
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