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Periti e autorità giudiziaria, occorre fare chiarezza

In un’interrogazione del 1 aprile, il senatore Mirabelli (Pd) porta il caso de i tribunali che si affidano a professionisti non iscritti nel ruolo dei periti assicurativi

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Per accertare e stimare i danni derivanti dalla circolazione, come mai i tribunali, anziché affidarsi a professionisti iscritti nel ruolo dei periti assicurativi, in diverse occasioni nominano consulenti tecnici d’ufficio non iscritti? A chiederlo è l’on. Franco Mirabelli (Pd), in un’interrogazione in Senato dello scorso 1 aprile indirizzata ai ministri della Giustizia, dello Sviluppo economico e dell’Economia.
Mirabelli ricorda che “ai sensi della legge n. 166 del 1992 e dell’articolo 156 e 157 del codice delle assicurazioni private, di cui al decreto legislativo n. 209 del 2005 per l’esercizio dell’attività professionale di perito assicurativo, i professionisti che esercitano l’attività peritale per l’accertamento e la stima dei danni da circolazione debbono necessariamente essere iscritti nel ruolo dei periti assicurativi”.
Il senatore fa notare come, sulla base di tali disposizioni “appare del tutto evidente che solo ai periti assicurativi iscritti al ruolo istituito presso il ministero dello Sviluppo economico spetta la competenza professionale in tale ambito”. Tuttavia oggi, a oltre 20 anni dall’entrata in vigore della legge citata e a dieci dall’introduzione del codice, “in diverse occasioni, l’autorità giudiziaria, al fine di accertare e stimare i danni derivanti dalla circolazione, dal furto, dall’incendio dei veicoli a motore e dei natanti soggetti alla disciplina della legge n. 990 del 1969, anziché ricorrere alle prestazioni professionali dei periti regolarmente iscritti nel ruolo dei periti assicurativi, nomina quali consulenti tecnici d’ufficio professionisti non iscritti”.

Segnalare eventuali anomalie alla Consap

Mirabelli sottolinea che il ricorso a professionisti non iscritti a ruolo oltre a danneggiare la categoria dei periti assicurativi regolarmente iscritti “che nei processi vedono a loro preferiti professionisti privi delle specifiche competenze per l’esercizio dell’attività peritale”, danneggia anche i cittadini, i quali vedono allungarsi i tempi processuali “proprio a causa dell’incompetenza dei periti nominati dai tribunali, con notevole aggravio di spese per consulenze di parte e onorari legali”. L’interrogazione, pertanto, chiede di sapere se i ministri interpellati siano a conoscenza del fenomeno e della sua entità “e quali iniziative, ciascuno per le proprie competenze, intendano adottare per far sì che tale illegittima prassi non si ripeta”.
Inoltre viene chiesto “se il Ministro della giustizia non ritenga opportuno segnalare a tutti gli uffici giudiziari il rispetto, nell’attività di nomina degli esperti per l’accertamento e la stima dei danni da circolazione, della legge n. 166 del 1992 e del codice, che ha istituito il ruolo nazionale dei periti assicurativi”. Infine, viene chiesto a tutti i ministri in oggetto “se non ravvisino l’opportunità anche di segnalare tali comportamenti, a giudizio degli interroganti illegittimi e lesivi per la categoria, alla Consap, tenutaria del ruolo dei periti assicurativi di cui agli articoli 157 e seguenti del decreto legislativo n. 209 del 2005, e di ogni altra competenza in materia di vigilanza”, e se siano a conoscenza “che tale condotta illegittima sta producendo gravi danni economici ai periti assicurativi, che  stanno valutando l’attivazione di una class action”.

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