Mercati emergenti, di nuovo a rischio
Secondo la mappa Sace 2016 migliorano quelli avanzati
25/01/2016
I prezzi bassi delle materie prime, l'aumento del debito nei paesi in via di sviluppo, l'estensione della violenza politica. Queste le tre nuove minacce emerse dalla mappa Sace sui rischi 2016 secondo cui, a un leggero miglioramento nei mercati avanzati (indice Sace: -1 punto), si contrappone un aumento sensibile nei grandi paesi emergenti (+ 4 punti), con picchi significativi per Brasile (+10) e Russia (+9).
Nello specifico, nel 2015 tutte le commodity hanno perso valore (42 materie prime su 46 hanno toccato i valori più bassi degli ultimi trent’anni); la posizione debitoria si è aggravata, con un aumento del debito sia pubblico (passato dal 150% del Pil, nel 2009 a circa il 195% di oggi), sia corporate (quintuplicato negli ultimi dieci anni); le ripercussioni del terrorismo hanno un costo secco per l’economia globale, pari a 64 miliardi di dollari, secondo le stime dell’Institute For Economics & Peace.
L’aumento dei rischi si è tradotto, in base alle previsioni di Sace, in oltre 5 miliardi di euro di minori esportazioni nell’ultimo anno.
Nello specifico, nel 2015 tutte le commodity hanno perso valore (42 materie prime su 46 hanno toccato i valori più bassi degli ultimi trent’anni); la posizione debitoria si è aggravata, con un aumento del debito sia pubblico (passato dal 150% del Pil, nel 2009 a circa il 195% di oggi), sia corporate (quintuplicato negli ultimi dieci anni); le ripercussioni del terrorismo hanno un costo secco per l’economia globale, pari a 64 miliardi di dollari, secondo le stime dell’Institute For Economics & Peace.
L’aumento dei rischi si è tradotto, in base alle previsioni di Sace, in oltre 5 miliardi di euro di minori esportazioni nell’ultimo anno.
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