Gli intermediari controllano due terzi dei premi nel danni e metà nel vita
È quanto emerge dall'Osservatorio europeo di Cgpa Europe sull'intermediazione assicurativa
17/07/2014
In Europa i due terzi dei premi assicurativi danni, e la metà dei premi vita, sono raccolti da agenti e broker. È quanto emerge dal primo Osservatorio europeo sull'intermediazione assicurativa di Cgpa Europe, player specializzato nell'assicurazione dei rischi professionali degli intermediari assicurativi. Lo studio, realizzato in collaborazione con Medi (Monitoring European distribution of insurance), ha analizzato i dati sulla distribuzione assicurativa e le performance delle compagnie nei principali Paesi europei.
In Italia, gli intermediari detengono l'89% del mercato danni, la maggiore quota in Europa: tra i principali Paesi, solo la Germania (86%) presenta una situazione analoga, mentre in Gran Bretagna (61,2%), Spagna (60,5%) e Francia (52%) si registrano quote inferiori.
Nel vita, la maggiore quota è detenuta dagli intermediari della Gran Bretagna (91,5%) mentre gli italiani chiudono la classifica (17,5%), un dato che si spiega con la forza di penetrazione nel nostro Paese delle reti bancarie. Se in Gran Bretagna e Olanda il ruolo degli intermediari è minacciato dalle compagnie dirette, in Francia, Belgio e Spagna la quota degli intermediari è erosa dalle società mutualistiche, mentre in Italia, Francia, Spagna, Belgio e Germania il canale bancassurance è particolarmente attivo.
Una fonte di redditività per le compagnie
L'aumentare del numero delle polizze per assicurato e il consolidamento della relazione sono una base importante della redditività: analizzando i bilanci, l'Osservatorio ha calcolato che la fedeltà tra intermediario e cliente genera incrementi aggiuntivi della redditività per la compagnia fino a un massimo dell'1,85% dei premi nel caso di una relazione quinquennale con l'assicurato. Inoltre, gli assicurati titolari di più polizze con la stessa compagnia sono nel medio periodo (cinque anni) dieci volte più fedeli degli assicurati che hanno una sola polizza (le disdette passano dal 20% nel primo anno per un assicurato con prodotto al 2% dopo cinque anni di un assicurato con tre polizze.
Gli intermediari professionali tengono il confronto con gli altri canali in termini costi e redditività per le compagnie. L'incidenza dei costi si attesta all'32,30% (contro il 33,90% del canale bancario, il 31,30% delle compagnie on line e il 29,80% delle compagnie che collocano i prodotti attraverso personale dipendente) mentre la redditività tecnica (% dei premi netti) si colloca oltre il 6% contro il 5% delle compagnie che collocano i prodotti attraverso personale dipendente, mentre si segnala che le compagnie on line hanno una redditività tecnica negativa per oltre il 3%.
In Italia, gli intermediari detengono l'89% del mercato danni, la maggiore quota in Europa: tra i principali Paesi, solo la Germania (86%) presenta una situazione analoga, mentre in Gran Bretagna (61,2%), Spagna (60,5%) e Francia (52%) si registrano quote inferiori.
Nel vita, la maggiore quota è detenuta dagli intermediari della Gran Bretagna (91,5%) mentre gli italiani chiudono la classifica (17,5%), un dato che si spiega con la forza di penetrazione nel nostro Paese delle reti bancarie. Se in Gran Bretagna e Olanda il ruolo degli intermediari è minacciato dalle compagnie dirette, in Francia, Belgio e Spagna la quota degli intermediari è erosa dalle società mutualistiche, mentre in Italia, Francia, Spagna, Belgio e Germania il canale bancassurance è particolarmente attivo.
Una fonte di redditività per le compagnie
L'aumentare del numero delle polizze per assicurato e il consolidamento della relazione sono una base importante della redditività: analizzando i bilanci, l'Osservatorio ha calcolato che la fedeltà tra intermediario e cliente genera incrementi aggiuntivi della redditività per la compagnia fino a un massimo dell'1,85% dei premi nel caso di una relazione quinquennale con l'assicurato. Inoltre, gli assicurati titolari di più polizze con la stessa compagnia sono nel medio periodo (cinque anni) dieci volte più fedeli degli assicurati che hanno una sola polizza (le disdette passano dal 20% nel primo anno per un assicurato con prodotto al 2% dopo cinque anni di un assicurato con tre polizze.
Gli intermediari professionali tengono il confronto con gli altri canali in termini costi e redditività per le compagnie. L'incidenza dei costi si attesta all'32,30% (contro il 33,90% del canale bancario, il 31,30% delle compagnie on line e il 29,80% delle compagnie che collocano i prodotti attraverso personale dipendente) mentre la redditività tecnica (% dei premi netti) si colloca oltre il 6% contro il 5% delle compagnie che collocano i prodotti attraverso personale dipendente, mentre si segnala che le compagnie on line hanno una redditività tecnica negativa per oltre il 3%.
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