Assifact, Rony Hamaui è il nuovo presidente
Nel corso dell'assemblea dell'associazione, si è parlato della situazione italiana nei ritardi dei pagamenti e di nuove soluzioni finanziarie per le Pmi
18/06/2014
Il nuovo presidente di Assifact (associazione italiana per il factoring) è Rony Hamaui, amministratore delegato di Mediofactoring (gruppo Intesa Sanpaolo) e docente di Economia monetaria presso l'Università Cattolica di Milano. L'elezione di Hamaui è avvenuta all'interno dell'assemblea dell'associazione, svoltasi ieri a Milano, nel corso della quale si è avuto modo di discutere di svariati temi: dai ritardi dei pagamenti alle soluzioni innovative per finanziare le Pmi, dalla supply chain finance al reverse factoring. Sono stati anche presentati i volumi del factoring in Italia, mercato che rappresenta l'8% a livello mondiale e il 13% di quello europeo, anche se, considerando il volume di operazioni di factoring internazionale, l'Italia risulta essere il primo mercato d'Europa e il terzo al mondo (dopo Cina e Taiwan). Per il secondo semestre di quest'anno, gli operatori di settore stimano un'ulteriore crescita del 2,2%.
Ritardi dei pagamenti
In tema di ritardo dei pagamenti, l'attenzione è stata rivolta soprattutto a quelli riguardanti i crediti commerciali (in particolare quelli della Pubblica amministrazione), e alle difficoltà di accesso al credito bancario da parte delle Pmi. Secondo un'indagine di Intrum Justitia (European Payment Index 2014), a fronte di una media europea di 47 giorni nei pagamenti commerciali, nel nostro Paese i privati pagano mediamente dopo 75 giorni, le aziende dopo 94 giorni e la Pubblica Amministrazione dopo 165 giorni. Il monitoraggio della concreta attuazione della direttiva contro i ritardi di pagamento, effettuato periodicamente da Assifact, conferma la percezione di un recepimento formale più che sostanziale in questo primo anno di applicazione della normativa di recepimento della nuova direttiva.
Soluzioni per il finanziamento delle Pmi
La proposta di soluzioni per i ritardi dei pagamenti e per contrastare la drammatica restrizione del credito alle imprese è stata la centro della tavola rotonda Supply Chain Finance: benefici e opportunità per imprese e intermediari finanziari". Con il termine "Supply Chain Finance" si definisce un insieme di soluzioni tecnologiche e finanziarie che uniscono le imprese cardine della catena, i loro fornitori, istituti finanziari e fornitori di servizi tecnologici. Sull'esempio del Regno Unito, che lo ha già fatto, ora anche il governo italiano intende favorire lo sviluppo di forme di finanziamento al sistema produttivo alternative al credito bancario tradizionale.
Le soluzioni di questo tipo, tra le quali rientrano anche le forme più evolute di factoring, mirano a ridurre lo sbilanciamento tra domanda e offerta di capitale attraverso il ricorso a collaborazioni basate su una conoscenza approfondita delle dinamiche del business. L'ottica è di sostenere clienti e fornitori strategici. Coordinati da Renato Martini, ad di Unicredit Factoring, alla tavola rotonda hanno partecipato il neo-presidente di Assifact Rony Hamaui, Paolo Licciardello, ad di EmilRo Factoring, Marco Clera direttore commerciale di Ifitalia, Stefano Ronchi, professore associato al Politecnico di Milano e responsabile scientifico dell'Osservatorio Supply chain finance e John Brehcist di RoundWindow Consultancy Service e coordinatore dell'Eu Federation for the factoring and commercial finance industry (Euf).
Ritardi dei pagamenti
In tema di ritardo dei pagamenti, l'attenzione è stata rivolta soprattutto a quelli riguardanti i crediti commerciali (in particolare quelli della Pubblica amministrazione), e alle difficoltà di accesso al credito bancario da parte delle Pmi. Secondo un'indagine di Intrum Justitia (European Payment Index 2014), a fronte di una media europea di 47 giorni nei pagamenti commerciali, nel nostro Paese i privati pagano mediamente dopo 75 giorni, le aziende dopo 94 giorni e la Pubblica Amministrazione dopo 165 giorni. Il monitoraggio della concreta attuazione della direttiva contro i ritardi di pagamento, effettuato periodicamente da Assifact, conferma la percezione di un recepimento formale più che sostanziale in questo primo anno di applicazione della normativa di recepimento della nuova direttiva.
Soluzioni per il finanziamento delle Pmi
La proposta di soluzioni per i ritardi dei pagamenti e per contrastare la drammatica restrizione del credito alle imprese è stata la centro della tavola rotonda Supply Chain Finance: benefici e opportunità per imprese e intermediari finanziari". Con il termine "Supply Chain Finance" si definisce un insieme di soluzioni tecnologiche e finanziarie che uniscono le imprese cardine della catena, i loro fornitori, istituti finanziari e fornitori di servizi tecnologici. Sull'esempio del Regno Unito, che lo ha già fatto, ora anche il governo italiano intende favorire lo sviluppo di forme di finanziamento al sistema produttivo alternative al credito bancario tradizionale.
Le soluzioni di questo tipo, tra le quali rientrano anche le forme più evolute di factoring, mirano a ridurre lo sbilanciamento tra domanda e offerta di capitale attraverso il ricorso a collaborazioni basate su una conoscenza approfondita delle dinamiche del business. L'ottica è di sostenere clienti e fornitori strategici. Coordinati da Renato Martini, ad di Unicredit Factoring, alla tavola rotonda hanno partecipato il neo-presidente di Assifact Rony Hamaui, Paolo Licciardello, ad di EmilRo Factoring, Marco Clera direttore commerciale di Ifitalia, Stefano Ronchi, professore associato al Politecnico di Milano e responsabile scientifico dell'Osservatorio Supply chain finance e John Brehcist di RoundWindow Consultancy Service e coordinatore dell'Eu Federation for the factoring and commercial finance industry (Euf).
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Rony hamaui,