Premi globali, la grande marcia della Cina
L’ultimo studio Sigma di Swiss Re ha registrato nel 2016 un’ulteriore crescita della raccolta assicurativa diretta: +3,1%.
13/07/2017
Premi in crescita, con la prospettiva di un’ulteriore salita. È questo lo quadro tracciato dall’ultimo studio sigma di Swiss Re dedicato ai premi globali contabilizzati nel 2016. L’aumento dei premi, in termini reali, registrato lo scorso anno è pari al 3,1%: una performance che il riassicuratore elvetico giudica solida, soprattutto se confrontata la moderata crescita economica mondiale, anche se il dato è inferiore a quello ottenuto nel 2015, quando i premi erano cresciuti del 4,3%.
Vita, è l’ora degli emergenti
Analizzando le performance per settori, il vita ha raccolto premi per 2.617 miliardi di dollari nel 2016, mostrando una crescita a ritmi più contenuti rispetto al passato (+2,5%, contro il 4,4% fatto segnare nel 2015), per via delle modeste performance nei Paesi avanzati: rispetto alle economie mature, i premi vita nelle economie emergenti sono cresciuti di più del doppio, sottolinea lo studio di Swiss Re. I mercati emergenti restano la principale fonte di crescita (+17%), performando meglio rispetto alla media decennale (+8,4%). Come ha osservato il capo economista di Swiss Re, Kurt Karl, “le vendite di prodotti vita tradizionali sono state molto forti nel 2016, beneficiando di un’ulteriore liberalizzazione dei tassi di interesse e degli sforzi dei Governi per incoraggiare la crescita dei prodotti di protezione”. Nei mercati avanzati i premi vita sono diminuiti dello 0,5% nel 2016, prolungando il decennale periodo di stagnazione dello sviluppo di questo segmento.
Per quanto riguarda il non vita, i premi globali sono cresciuti nel 2016 del 3,7%, riflettendo la relativamente solida espansione registrata nei Paesi emergenti, e una eccezionale performance della Cina. Secondo lo studio Sigma, i mercati emergenti sono destinati ad alimentare un ulteriore miglioramento del business non vita nei prossimi anni, guidati dalle locomotive Cina e India. La crescita dei premi danni in questi Paesi è stata pari al 9,6%, sebbene, ricorda il riassicuratore svizzero, la performance dei mercati emergenti è fortemente segnata dal risultato della Cina, che da sola ha registrato una crescita del 20% dei premi non vita.
L’irrefrenabile ascesa del colosso asiatico
La Cina, appunto. Lo studio di Swiss Re pone un forte accento sulla grande ascesa di questo Paese tra i principali mercati assicurativi globali, capace di trainare da sola interi settori. In primis, segnala Swiss Re, la il colosso asiatico è diventato il terzo mercato assicurativo mondiale. Se nel 2000 era al sedicesimo posto tra i mercati assicurativi mondiali, nel 2016 la Cina è riuscita a contabilizzare premi per 466 miliardi di dollari, collocandosi nella classifica generale a non molta distanza dal secondo Paese classificato, il Giappone, che ha registrato premi per 471 miliardi di dollari (restano al primo posto gli Usa con 1,35 trilioni di dollari). In particolare, nel 2016 la Cina è stata la principale fonte di crescita dei premi vita, contribuendo per 2,4 punti percentuali alla crescita globale del 2,5% dell’intero settore. Esclusa la Cina, la crescita complessiva dei premi vita dei mercati emergenti non sarebbe stata del 17%, ma significativamente più bassa: +5,7% (trainata dalla raccolta contabilizzata in India, Indonesia e Vietnam).
Pressione sui profitti dai tassi bassi
Swiss Re osserva che, con il perdurare della fase di bassi tassi di interesse, la redditività dell’industria assicurativa resterà sotto pressione. Nel 2016 il Roe è diminuito tanto nel vita quanto nel danni: nel primo settore, la moderata crescita dei premi in molti mercati è riuscita a trascinare la redditività, mentre il danni ha sofferto di più. Negli Stati Uniti, ad esempio, il settore danni ha subito la sua prima perdita di sottoscrizione in quattro anni, soprattutto a causa delle maggiori perdite di catastrofe e delle minori emissioni da riserve di perdite anticipate. Tuttavia, precisa Swiss Re, nonostante la pressione sui profitti, sia il settore vita, sia il danni, rimangono ben capitalizzati.
Gli intermediari sono qui per rimanere
Lo studio Sigma ha incluso un capitolo speciale dedicato all’evoluzione della distribuzione digitale in assicurazione. Negli ultimi anni, in alcuni mercati c’è stata una proliferazione di canali diretti di distribuzione digitale. Allo stesso tempo, la quota di assicurazioni tradizionalmente intermedie rimane dominante a livello globale. Secondo Swiss Re, la digitalizzazione della distribuzione delle assicurazioni è destinata a continuare, ma il ritmo del cambiamento varia in ciascun mercato. I canali digitali saranno sempre più utilizzati per tutto il processo di distribuzione, dalla raccolta di informazioni all’acquisto della polizza al servizio post-vendita. Ma non tutte le transazioni di assicurazione migreranno on line, e gli intermediari continueranno a svolgere un ruolo importante.
Vita, è l’ora degli emergenti
Analizzando le performance per settori, il vita ha raccolto premi per 2.617 miliardi di dollari nel 2016, mostrando una crescita a ritmi più contenuti rispetto al passato (+2,5%, contro il 4,4% fatto segnare nel 2015), per via delle modeste performance nei Paesi avanzati: rispetto alle economie mature, i premi vita nelle economie emergenti sono cresciuti di più del doppio, sottolinea lo studio di Swiss Re. I mercati emergenti restano la principale fonte di crescita (+17%), performando meglio rispetto alla media decennale (+8,4%). Come ha osservato il capo economista di Swiss Re, Kurt Karl, “le vendite di prodotti vita tradizionali sono state molto forti nel 2016, beneficiando di un’ulteriore liberalizzazione dei tassi di interesse e degli sforzi dei Governi per incoraggiare la crescita dei prodotti di protezione”. Nei mercati avanzati i premi vita sono diminuiti dello 0,5% nel 2016, prolungando il decennale periodo di stagnazione dello sviluppo di questo segmento.
Per quanto riguarda il non vita, i premi globali sono cresciuti nel 2016 del 3,7%, riflettendo la relativamente solida espansione registrata nei Paesi emergenti, e una eccezionale performance della Cina. Secondo lo studio Sigma, i mercati emergenti sono destinati ad alimentare un ulteriore miglioramento del business non vita nei prossimi anni, guidati dalle locomotive Cina e India. La crescita dei premi danni in questi Paesi è stata pari al 9,6%, sebbene, ricorda il riassicuratore svizzero, la performance dei mercati emergenti è fortemente segnata dal risultato della Cina, che da sola ha registrato una crescita del 20% dei premi non vita.
L’irrefrenabile ascesa del colosso asiatico
La Cina, appunto. Lo studio di Swiss Re pone un forte accento sulla grande ascesa di questo Paese tra i principali mercati assicurativi globali, capace di trainare da sola interi settori. In primis, segnala Swiss Re, la il colosso asiatico è diventato il terzo mercato assicurativo mondiale. Se nel 2000 era al sedicesimo posto tra i mercati assicurativi mondiali, nel 2016 la Cina è riuscita a contabilizzare premi per 466 miliardi di dollari, collocandosi nella classifica generale a non molta distanza dal secondo Paese classificato, il Giappone, che ha registrato premi per 471 miliardi di dollari (restano al primo posto gli Usa con 1,35 trilioni di dollari). In particolare, nel 2016 la Cina è stata la principale fonte di crescita dei premi vita, contribuendo per 2,4 punti percentuali alla crescita globale del 2,5% dell’intero settore. Esclusa la Cina, la crescita complessiva dei premi vita dei mercati emergenti non sarebbe stata del 17%, ma significativamente più bassa: +5,7% (trainata dalla raccolta contabilizzata in India, Indonesia e Vietnam).
Pressione sui profitti dai tassi bassi
Swiss Re osserva che, con il perdurare della fase di bassi tassi di interesse, la redditività dell’industria assicurativa resterà sotto pressione. Nel 2016 il Roe è diminuito tanto nel vita quanto nel danni: nel primo settore, la moderata crescita dei premi in molti mercati è riuscita a trascinare la redditività, mentre il danni ha sofferto di più. Negli Stati Uniti, ad esempio, il settore danni ha subito la sua prima perdita di sottoscrizione in quattro anni, soprattutto a causa delle maggiori perdite di catastrofe e delle minori emissioni da riserve di perdite anticipate. Tuttavia, precisa Swiss Re, nonostante la pressione sui profitti, sia il settore vita, sia il danni, rimangono ben capitalizzati.
Gli intermediari sono qui per rimanere
Lo studio Sigma ha incluso un capitolo speciale dedicato all’evoluzione della distribuzione digitale in assicurazione. Negli ultimi anni, in alcuni mercati c’è stata una proliferazione di canali diretti di distribuzione digitale. Allo stesso tempo, la quota di assicurazioni tradizionalmente intermedie rimane dominante a livello globale. Secondo Swiss Re, la digitalizzazione della distribuzione delle assicurazioni è destinata a continuare, ma il ritmo del cambiamento varia in ciascun mercato. I canali digitali saranno sempre più utilizzati per tutto il processo di distribuzione, dalla raccolta di informazioni all’acquisto della polizza al servizio post-vendita. Ma non tutte le transazioni di assicurazione migreranno on line, e gli intermediari continueranno a svolgere un ruolo importante.
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