Uragani, il giudizio dei riassicuratori
Perdite ma poche preoccupazioni: il punto sul passaggio di Harvey e Irma negli Stati Uniti
12/09/2017
Il passaggio degli uragani sta provocando ingenti danni negli Stati Uniti. E nell’attesa di stime ufficiali sul bilancio della duplice catastrofe naturale, i riassicuratori fanno il punto su quelle che potrebbero essere le eventuali perdite. In occasione della conferenza promossa domenica da S&P Global Ratings, gli esponenti del settore sembrano muoversi a una voce: preoccupazione certo, perché le perdite potranno essere ingenti, ma nulla di catastrofico per il comparto.
Secondo William Hawkings, analyst di Keefe Bruyette & Woods, le conseguenze dell’uragano Harvey potranno pesare sul bilancio di alcuni grandi riassicuratori, ma esclude esiti ancor più infausti. Gli fa eco Thomas Lillelund, ceo di Aspen Re, secondo cui il settore saprà reagire alle perdite.
Esiti più pesanti potranno invece esserci in materia di percezione del rischio. “Eventi di questo tipo ci ricordano che la casualità fa parte del mercato”, commenta David Flandro, head of global analytics di Jtl Re. “Credo – ha aggiunto – che l’industria abbia capitale sufficiente per far fronte alle perdite, ma tutto ciò potrebbe modificare la percezione del premio al rischio e il comportamento dei gestori”.
Ancor più ottimista Mike Krefta, ceo di Hiscox Re, che vede nel dramma della catastrofe la possibilità di colmare il gap assicurativo che caratterizza il mercato. “Lavoriamo per aiutare le persone, fornendo loro soluzioni come polizze catastrofali o cyber insurance. Sono opportunità che dovremmo riuscire a raccogliere”.
Secondo William Hawkings, analyst di Keefe Bruyette & Woods, le conseguenze dell’uragano Harvey potranno pesare sul bilancio di alcuni grandi riassicuratori, ma esclude esiti ancor più infausti. Gli fa eco Thomas Lillelund, ceo di Aspen Re, secondo cui il settore saprà reagire alle perdite.
Esiti più pesanti potranno invece esserci in materia di percezione del rischio. “Eventi di questo tipo ci ricordano che la casualità fa parte del mercato”, commenta David Flandro, head of global analytics di Jtl Re. “Credo – ha aggiunto – che l’industria abbia capitale sufficiente per far fronte alle perdite, ma tutto ciò potrebbe modificare la percezione del premio al rischio e il comportamento dei gestori”.
Ancor più ottimista Mike Krefta, ceo di Hiscox Re, che vede nel dramma della catastrofe la possibilità di colmare il gap assicurativo che caratterizza il mercato. “Lavoriamo per aiutare le persone, fornendo loro soluzioni come polizze catastrofali o cyber insurance. Sono opportunità che dovremmo riuscire a raccogliere”.
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