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Alla scoperta del decreto cat nat

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo definitivo che costruisce il quadro regolamentare della copertura obbligatoria per le imprese sulle catastrofi naturali, dal prossimo 31 marzo il mercato assicurativo dovrà farsi trovare pronto. Tante le questioni poste dalla norma, come spiega l'avvocato Maurizio Hazan in quest'approfondita analisi

Alla scoperta del decreto cat nat
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del cosiddetto decreto cat nat, è sancito infine l’obbligo per le aziende che operano in Italia di rivolgersi al mercato assicurativo per la protezione da eventi catastrofali quali alluvioni, terremoti e frane. Ora la palla passa ai player del settore dei rischi, chiamati a trovare le soluzioni più adeguate per soddisfare le esigenze delle imprese. 

Va detto che già da tempo, almeno dalla fine dell’anno scorso, gran parte delle compagnie aveva nei propri cataloghi prodotti adatti (o facilmente adattabili) alla richiesta di assicurazione disegnata dalla legge 213 del 2023, che ha dato origine a tutto. 
Dopo un passaggio al Consiglio di Stato, il decreto trova finalmente la sua strada, come descritta puntualmente nell'approfondita analisi dall'avvocato e giurista Maurizio Hazan, managing partner dello studio legale Thmr, pubblicata nello Speciale Insurance Daily di martedì 4 marzo. 

Come spiega l’esperto, trovare la "quadratura regolamentare" non è stato certo semplice: introdurre un regime obbligatorio per l’assicurazione di eventi catastrofali è un’operazione molto complessa che pone, sottolinea Hazan, "svariati problemi di sostenibilità tecnica tipica dei rischi dimensionalmente straordinari".

Nel numero speciale di Insurance Daily andiamo alla scoperta del decreto cat nat che chiude un capitolo della storia assicurativa del paese, ma ne apre anche molti altri. 

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