Catastrofi naturali, nessun rinvio per l'obbligo
Ok del Senato al decreto Milleproroghe: la disciplina entrerà in vigore alla fine di marzo

Tutto confermato, nessun rinvio: entro il prossimo 31 marzo le imprese in Italia dovranno sottoscrivere una polizza assicurativa contro le catastrofi naturali. La conferma è arrivata ieri sera, con l'approvazione al Senato del decreto Milleproroghe: il testo, su cui il governo ha posto la fiducia, è passato con 97 voti favorevoli e 57 contrari.
Piccola concessione alle sole imprese della pesca e dell'acquacoltura, per le quali l'obbligo slitta al 31 dicembre 2025. Per tutte le altre resta invece confermato il termine che, inizialmente previsto per la fine del 2024, era stato posticipato a dicembre di tre mesi dal governo.
Bocciate quindi, come anticipato ieri, tutte le proposte di rinvio che erano state avanzate durante la discussione del testo, anche sulla scia delle richieste che erano arrivate dal mondo delle imprese. Alla base degli inviti a un ulteriore posticipo c'è principalmente l'assenza del decreto attuativo che dovrebbe definire le modalità operative della norma. Stando a quanto riferisce Il Sole 24 Ore, il testo sarebbe pronto, avrebbe superato l'esame della Corte dei Conti e avrebbe anche ricevuto la firma del ministro della Giustizia: l'approdo in Gazzetta Ufficiale dovrebbe avvenire entro la fine di febbraio, con una riduzione dei tempi di adeguamento dai precedenti tre mesi agli attuali 30 giorni che eviterebbe sforamenti rispetto al termine del 31 marzo 2025.
Il decreto Milleproroghe dovrebbe a breve arrivare alla Camera dei Deputati per la seconda lettura e il via libera finale. Intanto le associazioni delle imprese hanno duramente criticato la scelta di non accogliere le richieste per un ulteriore posticipo della norma. Cna, Confartigianato, Casartigiani, Confcommercio, Confesercenti e Confcooperative, nel dettaglio, hanno evidenziato in una nota congiunta che “quasi quattro milioni di imprese avrebbero a disposizione poco più di un mese per sottoscrivere polizze di particolare complessità”. Per le sigle si tratta di “una tempistica impraticabile”. E pertanto c'è la necessità che “il Governo intervenga in sede di maxi-emendamento prevedendo una proroga adeguata, anche in considerazione dell'emendamento di proroga al 31 dicembre 2025 intanto approvato in Commissione per i soli settori della pesca e dell'acquacoltura”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA