Solvency II limita la libertà d'investimento
Lo conferma un sondaggio di Insurance Europe. Il presidente, Andreas Brandstetter, ha chiesto modifiche soprattutto sulla riduzione del costo del capitale nel margine di rischio
26/06/2018
In un sondaggio dello scorso maggio, condotto da Insurance Europe, oltre tre quarti degli assicuratori europei ha dichiarato un effetto positivo di Solvency II sulle pratiche di gestione del rischio, di governance e sulla propria stabilità finanziaria. Tuttavia, il 58% delle compagnie che offrono prodotti di risparmio garantiti e a lungo termine denuncia effetti negativi sulla commercializzazione di questi prodotti; mentre il 48% si lamenta che la normativa lo abbia indotto a investire meno di quanto avrebbe voluto in azioni, obbligazioni a lungo termine e prestiti privati.
Anche alla luce della ricerca, Andreas Brandstetter, presidente di Insurance Europe, ha chiesto che la revisione della normativa, prevista della Commissione Europa per il 2020, affronti sia la natura eccessivamente conservativa del regolamento sia il fatto che gli assicuratori siano trattati come fossero "speculatori di breve termine quando sono, in realtà, per lo più investitori di lungo termine".
Ma già nella revisione della norma in corso quest’anno si può fare qualcosa. Per esempio sulla riduzione del costo del capitale nel margine di rischio, che richiede a tutti gli assicuratori di mettere da parte una quota di capitale aggiuntivo, che in pratica può essere necessario solo nei casi molto rari in cui vi è un fallimento. Brandstetter ha ricordato che il margine di rischio Solvency II drena attualmente oltre 200 miliardi di euro dai bilanci degli assicuratori.
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