Insurance Europe, bene il piano di Mario Draghi
La federazione ha manifestato il suo appoggio al rapporto realizzato per rilanciare la competitività dell'Unione Europea
Insurance Europe plaude al piano firmato da Mario Draghi per rilanciare la competitività dell’Unione Europea. In una nota diffusa ieri, in concomitanza con la pubblicazione del rapporto realizzato dall’ex presidente della Bce ed ex primo ministro italiano, la federazione degli assicuratori europei ha manifestato in particolare il suo appoggio all'invito ad “aumentare il flusso di investimenti e risparmio nell’Unione Europea, garantire che gli ambiziosi piani di decarbonizzazione siano inseriti in un più ampio progetto coerente e, infine, ridurre gli oneri regolamentari”.
Insurance Europe ha inoltre evidenziato che il mercato assicurativo, nella sua veste di investitore istituzionale di lungo termine, potrà offrire un contributo decisivo al piano di investimenti da 750-800 miliardi di euro all’anno che è stato auspicato da Mario Draghi. “Gli assicuratori europei hanno investimenti per circa 9.500 miliardi di euro e il 69% dei loro impieghi in azioni e obbligazioni societarie e governative è all’interno dell’Unione Europea”, ricorda la nota della federazione.
“È necessario ripensare a come l’Unione Europea fissa le proprie regole, in modo tale che la regolamentazione possa sostenere, e non trattenere, la capacità del settore assicurativo di fornire protezione, creare posti di lavoro, supportare l’innovazione e investire nell’economia”, ha commentato Michaela Koller, direttore generale di Insurance Europe. “Il rapporto – ha proseguito – mostra la giusta ambizione, ma abbiamo bisogno di un piano d’azione più chiaro che possa consentire al nostro settore di giocare pienamente il suo ruolo”.
Insurance Europe, in questa occasione, ha voluto infine ribadire le raccomandazioni messe nero su bianco nel suo manifesto Insurance Matters: rendere più semplice per i consumatori investire in prodotti assicurativi e previdenziali, rivedere gli eccessivi requisiti di capitale che attualmente costituiscono una barriera per il mercato, favorire l’accesso degli assicuratori ad asset come venture capital, infrastrutture e titoli di piccole e medie imprese, infine promuovere l’educazione finanziaria e assicurativa.
A tutto ciò, conclude la nota della federazione, si somma poi la necessità di “un nuovo approccio alla regolamentazione europea che possa facilitare, anziché soffocare, l’innovazione, la competitività globale e la digitalizzazione”.
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