Auto, nel 2013 cala il parco circolante in Italia: -100 mila vetture
È quanto osserva uno studio Continental su base Aci. Il fenomeno coinvolge il Paese da nord a sud
20/03/2014
Nel 2013, in Italia, hanno circolato quasi 100 mila vetture in meno. A rivelarlo è un'elaborazione effettuata dal Centro Studi Continental, su base Aci. A fronte di 1.308.922 nuove immatricolazioni, infatti, si sono registrate 1.407.790 radiazioni: il saldo negativo è di 98.868 unità. La tendenza alla demotorizzazione, cioè alla diminuzione del parco circolante, trova conferma nei dati di quasi tutte le Regionali italiane, a esclusione di Trentino, Piemonte, Lazio e Toscana: in queste quattro Regioni, il parco circolante di autovetture è cresciuto nel 2013 con aumenti che vanno dalle 52.392 unità del Trentino alle 25.702 unità della Toscana. In tutte le altre Regioni italiane è stato registrato un calo: più moderato in Emilia Romagna (-1.625 unità), Valle d'Aosta (-2.545 unità) e Molise (-3.361 unità) e molto accentuato in Sicilia (-30.752 unità), Puglia (-50.284 unità) e Campania (58.664 unità).
Secondo lo studio, sarebbe sbagliato considerare il processo di demotorizzazione come un fenomeno quasi esclusivamente meridionale. Infatti anche in Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Veneto il saldo tra nuove immatricolazioni e radiazioni è fortemente negativo. Il Centro studi Continental spiega questa dinamica come conseguenza delle difficoltà economiche che stanno costringendo (seppure ancora in numeri contenuti) gli italiani a rinunciare all'automobile, sia per le difficoltà derivanti dalla spesa di sostituzione di un'auto ormai non più utilizzabile, sia perché i costi di gestione (carburante, Rc auto, manutenzione, ecc.) sono sempre più alti. Lo studio conclude sottolineando che le difficoltà economiche, oltre alla scelta estrema ma ancora marginale di rinunciare all'auto, possono portare in alcuni casi anche a continuare a circolare in mancanza di copertura assicurativa o senza le adeguate condizioni di sicurezza del veicolo, come emerge dai risultati dei controlli sempre più frequenti effettuati proprio su questi aspetti dalle forze dell'ordine".
Secondo lo studio, sarebbe sbagliato considerare il processo di demotorizzazione come un fenomeno quasi esclusivamente meridionale. Infatti anche in Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Veneto il saldo tra nuove immatricolazioni e radiazioni è fortemente negativo. Il Centro studi Continental spiega questa dinamica come conseguenza delle difficoltà economiche che stanno costringendo (seppure ancora in numeri contenuti) gli italiani a rinunciare all'automobile, sia per le difficoltà derivanti dalla spesa di sostituzione di un'auto ormai non più utilizzabile, sia perché i costi di gestione (carburante, Rc auto, manutenzione, ecc.) sono sempre più alti. Lo studio conclude sottolineando che le difficoltà economiche, oltre alla scelta estrema ma ancora marginale di rinunciare all'auto, possono portare in alcuni casi anche a continuare a circolare in mancanza di copertura assicurativa o senza le adeguate condizioni di sicurezza del veicolo, come emerge dai risultati dei controlli sempre più frequenti effettuati proprio su questi aspetti dalle forze dell'ordine".
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