Previdenza, nuove regole per la solvibilità dei fondi pensione
Il Ministero dell'Economia affida agli Attuari la responsabilità del calcolo delle riserve tecniche e della certificazione da mandare alla Covip
08/03/2013
Il Decreto n. 259/2012 del Ministero dell'Economia e delle Finanze, appena pubblicato, ha assegnato agli attuari rilevanti responsabilità per quanto riguarda il calcolo delle riserve tecniche e della certificazione destinata alla Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip).
Le più importanti novità riguardano i fondi pensione che coprono rischi di longevità o disabilità: dovranno detenere, su base permanente, attività supplementari pari al 4% delle riserve tecniche, per compensare eventuali differenze tra entrate e spese rispetto alle previsioni. Inoltre il calcolo delle stesse riserve tecniche, che garantiscono un rendimento degli investimenti o un determinato livello di prestazione, dovrà avvenire con prudenza in tutte le sue componenti.
Il nuovo regolamento fissa i principi per la determinazione dei mezzi patrimoniali di cui debbono dotarsi i fondi pensione che coprono rischi biometrici, che garantiscono un rendimento degli investimenti o un determinato livello di prestazione". In particolare all'articolo 4, dopo aver stabilito che "i fondi pensione costituiscono riserve tecniche adeguate agli impegni finanziari assunti nei confronti degli iscritti attivi, dei pensionati e dei beneficiari disponendo in qualsiasi momento di attività sufficienti a copertura", la norma dispone che "il calcolo delle riserve tecniche è eseguito e certificato da un attuario iscritto all'albo". Il calcolo va fatto ogni anno, ma è consentito ogni tre anni se "il fondo pensione fornisce annualmente alla Covip la certificazione dell'attuario che illustri l'evoluzione delle riserve tecniche e le variazioni nei rischi coperti e attesti la congruità degli adeguamenti apportati alle riserve per gli anni intermedi"
"All'attuario - spiega Giampaolo Crenca, presidente del Consiglio nazionale degli attuari - viene confermato l'importante rilievo professionale in materia di bilancio tecnico e di solvibilità. Si tratta del significativo riconoscimento, anche a livello di normativa ufficiale, del ruolo che l'attuario tradizionalmente svolge nel settore previdenziale in generale e in quello della previdenza complementare in particolare. Risulta ulteriormente valorizzata - conclude Crenca - la professionalità che l'Ordine degli Attuari intende sempre più arricchire anche attraverso un processo di formazione continua".
Le più importanti novità riguardano i fondi pensione che coprono rischi di longevità o disabilità: dovranno detenere, su base permanente, attività supplementari pari al 4% delle riserve tecniche, per compensare eventuali differenze tra entrate e spese rispetto alle previsioni. Inoltre il calcolo delle stesse riserve tecniche, che garantiscono un rendimento degli investimenti o un determinato livello di prestazione, dovrà avvenire con prudenza in tutte le sue componenti.
Il nuovo regolamento fissa i principi per la determinazione dei mezzi patrimoniali di cui debbono dotarsi i fondi pensione che coprono rischi biometrici, che garantiscono un rendimento degli investimenti o un determinato livello di prestazione". In particolare all'articolo 4, dopo aver stabilito che "i fondi pensione costituiscono riserve tecniche adeguate agli impegni finanziari assunti nei confronti degli iscritti attivi, dei pensionati e dei beneficiari disponendo in qualsiasi momento di attività sufficienti a copertura", la norma dispone che "il calcolo delle riserve tecniche è eseguito e certificato da un attuario iscritto all'albo". Il calcolo va fatto ogni anno, ma è consentito ogni tre anni se "il fondo pensione fornisce annualmente alla Covip la certificazione dell'attuario che illustri l'evoluzione delle riserve tecniche e le variazioni nei rischi coperti e attesti la congruità degli adeguamenti apportati alle riserve per gli anni intermedi"
"All'attuario - spiega Giampaolo Crenca, presidente del Consiglio nazionale degli attuari - viene confermato l'importante rilievo professionale in materia di bilancio tecnico e di solvibilità. Si tratta del significativo riconoscimento, anche a livello di normativa ufficiale, del ruolo che l'attuario tradizionalmente svolge nel settore previdenziale in generale e in quello della previdenza complementare in particolare. Risulta ulteriormente valorizzata - conclude Crenca - la professionalità che l'Ordine degli Attuari intende sempre più arricchire anche attraverso un processo di formazione continua".
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