Terremoto, il Governo contrario alla polizza obbligatoria
Renzi: non è un’ipotesi attualmente al vaglio, non possiamo gravare di spese la classe media
08/09/2016
L’assicurazione obbligatoria, non è un’ipotesi attualmente al vaglio del Governo. Lo ha ribadito lo stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi, a margine dell’incontro a Palazzo Chigi con le parti sociali sul piano pluriennale Casa Italia. “L’assicurazione obbligatoria sulle abitazioni non è oggi la soluzione giusta. Non possiamo gravare di ulteriori spese la classe media – ha spiegato Renzi – a maggior ragione visto che abbiamo tolto la tassa sulla prima casa. Oggi il tema dell’assicurazione non è all’ordine del giorno”.
Renzi ha poi ribadito che si tratta di un programma decennale sulle infrastrutture che tenga insieme interventi sulle scuole, bonifiche, banda larga, dissesto idrogeologico, periferie, impianti sportivi chiare e una regia di insieme. Per questo, il premier ha chiesto condivisione da parte di tutti, “senza che su questo si giochi alcuna battaglia politica”.
Secondo alcune valutazioni non ufficiali, il piano dovrebbe valere circa due miliardi di euro all’anno, ma per tirare le fila ci sarà una ulteriore riunione a fine settembre, a circa un mese dal varo della legge di Bilancio, dove confluiranno i primi interventi.
L’Esecutivo ha già chiarito che, se necessario, chiederà alla Commissione europea di aumentare il deficit, attivando le clausole Ue su investimenti ed eventi eccezionali.
Secondo Giovanni Azzone, rettore del Politecnico di Milano, scelto come project manager di Casa Italia, il piano si baserà su quattro pilastri: la mappatura delle cose che abbiamo sul territorio, le linee guida sugli investimenti, i finanziamenti e le procedure e, infine, la formazione”.
Renzi ha poi ribadito che si tratta di un programma decennale sulle infrastrutture che tenga insieme interventi sulle scuole, bonifiche, banda larga, dissesto idrogeologico, periferie, impianti sportivi chiare e una regia di insieme. Per questo, il premier ha chiesto condivisione da parte di tutti, “senza che su questo si giochi alcuna battaglia politica”.
Secondo alcune valutazioni non ufficiali, il piano dovrebbe valere circa due miliardi di euro all’anno, ma per tirare le fila ci sarà una ulteriore riunione a fine settembre, a circa un mese dal varo della legge di Bilancio, dove confluiranno i primi interventi.
L’Esecutivo ha già chiarito che, se necessario, chiederà alla Commissione europea di aumentare il deficit, attivando le clausole Ue su investimenti ed eventi eccezionali.
Secondo Giovanni Azzone, rettore del Politecnico di Milano, scelto come project manager di Casa Italia, il piano si baserà su quattro pilastri: la mappatura delle cose che abbiamo sul territorio, le linee guida sugli investimenti, i finanziamenti e le procedure e, infine, la formazione”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA