Una mappa dei rischi nel mondo
È on line la mappa annuale che analizza il rischio di violenza politica e terrorismo a livello globale
29/01/2014
Nel 2014, il Brasile sarà l'unico Paese latinoamericano a vedere aumentare da medio a grave il proprio livello di rischio, a causa delle violente proteste anti-governative del 2013, che continueranno, nel 2014, in vista della Coppa del Mondo e delle elezioni presidenziali del prossimo ottobre. È quanto emerge dal 2014 Terrorism & Political Violence Map, la mappa annuale che analizza il rischio di violenza politica e terrorismo in tutto il mondo, realizzata da Aon Risk Solutions, l'unità di gestione del rischio globale di Aon plc.
Secondo lo studio, il 33% di tutti i Paesi ad alto rischio, a livello mondiale, è localizzato nell'Africa sub-sahariana; 34 Paesi hanno raggiunto un livello minore di rischio rispetto all'anno precedente; quattro i Paesi in cui si stima che il rischio sia aumentato - Brasile, Giappone, Mozambico e Bangladesh; l'Europa ha visto un notevole miglioramento, con ben 11 Paesi non più soggetti al pericolo di disordini civili; riguardo ad Asia Pacifica e Oceania, si stima che in Corea del Sud, Malesia e Samoa sia diminuito il rischio di terrorismo e violenza politica, mentre in Giappone l'incremento della spesa militare e delle tensioni geopolitiche hanno portato a un innalzamento del livello di rischio.
La regione più colpita dal terrorismo, in tutto il mondo, risulta Il Medio Oriente, con una quota del 28% di tutti gli attacchi registrati globalmente nel 2013; in Europa e Asia, Turchia e Russia sono stati i Paesi più colpiti da minacce terroristiche e, in Russia, le Olimpiadi invernali sono viste come un potenziale obiettivo del terrorismo.
Infine, se si analizzano gli attacchi nei confronti di enti e aziende, risulta che retail e trasporti, sono i settori maggiormente colpiti nel corso del 2013. In particolare, il 33% degli attacchi terroristici ha interessato il settore retail e il 18% i trasporti. Per quanto riguarda il settore retail, mercati pubblici e centri commerciali rimangono l'obiettivo principale di molti attacchi, come testimonia l'attentato in Kenia del settembre 2013.
Secondo lo studio, il 33% di tutti i Paesi ad alto rischio, a livello mondiale, è localizzato nell'Africa sub-sahariana; 34 Paesi hanno raggiunto un livello minore di rischio rispetto all'anno precedente; quattro i Paesi in cui si stima che il rischio sia aumentato - Brasile, Giappone, Mozambico e Bangladesh; l'Europa ha visto un notevole miglioramento, con ben 11 Paesi non più soggetti al pericolo di disordini civili; riguardo ad Asia Pacifica e Oceania, si stima che in Corea del Sud, Malesia e Samoa sia diminuito il rischio di terrorismo e violenza politica, mentre in Giappone l'incremento della spesa militare e delle tensioni geopolitiche hanno portato a un innalzamento del livello di rischio.
La regione più colpita dal terrorismo, in tutto il mondo, risulta Il Medio Oriente, con una quota del 28% di tutti gli attacchi registrati globalmente nel 2013; in Europa e Asia, Turchia e Russia sono stati i Paesi più colpiti da minacce terroristiche e, in Russia, le Olimpiadi invernali sono viste come un potenziale obiettivo del terrorismo.
Infine, se si analizzano gli attacchi nei confronti di enti e aziende, risulta che retail e trasporti, sono i settori maggiormente colpiti nel corso del 2013. In particolare, il 33% degli attacchi terroristici ha interessato il settore retail e il 18% i trasporti. Per quanto riguarda il settore retail, mercati pubblici e centri commerciali rimangono l'obiettivo principale di molti attacchi, come testimonia l'attentato in Kenia del settembre 2013.
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