L'assicurazione tra incertezze e potenzialità
L'analisi di Prometeia sulle prospettive del settore assicurativo nel 2013 prevede risvolti non positivi legati al Pil in calo e all'incertezza politica. Potrebbe essere però un anno positivo per il Vita; in calo invece i Danni, compresa - anche se in modo lieve - la Rc auto
Mentre la ripresa economica prosegue nei paesi emergenti, Stati Uniti e Ue sono caratterizzati da maggiori elementi di fragilità. In Italia la difficoltà, emersa dai risultati delle elezioni politiche, di esprimere una maggioranza di governo ha ridestato l'incertezza sull'area euro, ulteriormente ampliata dalla crisi cipriota.
Nonostante le reazioni dei mercati finanziari siano state sinora piuttosto modeste, riteniamo sia prematuro interpretare le attuali quotazioni dei titoli pubblici italiani come permanenti: le scadenze istituzionali che caratterizzano questi mesi primaverili e le difficoltà che è verosimile emergano riteniamo che amplieranno nuovamente il differenziale tra i rendimenti italiani e quelli tedeschi, pur senza tornare ai picchi del passato. Rispetto ad allora, in termini sia di controllo dei saldi pubblici sia di composizione del debito, l'economia italiana ha fatto passi avanti in una direzione che riteniamo la rendano meno vulnerabile. Allo stesso tempo, anche il contesto istituzionale europeo è più solido e non mancano gli strumenti per contrastare azioni speculative.
Previsioni di Pil negativo e necessità di riforme
Ciò tuttavia non sarà sufficiente a contrastare le spinte recessive che ancora caratterizzano l'economia italiana. L'eredità negativa del 2012 da un lato, e i riflessi dell'incertezza sulle decisioni di spesa delle famiglie e di investimenti delle imprese dall'altro, ci portano a rivedere verso il basso le previsioni di crescita. Prevediamo dunque una ulteriore caduta del Pil nel secondo trimestre dell'anno (-0.3%) mentre solo nella seconda parte dell'anno si potranno manifestare spunti di ripresa, permettendo l'uscita dalla più lunga recessione del dopoguerra. Nella media dell'anno, tuttavia, la caduta supererà l'1%.
Dunque, la situazione di estrema debolezza in cui versa l'economia reale italiana, il livello di debito pubblico al 127% del Pil, i numerosi vincoli strutturali alla crescita che ancora caratterizzano il nostro paese, non confortano l'idea che l'assenza di un governo nel pieno delle sue funzioni sarebbe senza conseguenze, come avvenuto nel caso del Belgio lo scorso anno. L'economia italiana necessita di riforme strutturali, oltre a quelle già approvate, in grado di rilanciare la crescita anche nel breve termine. Tuttavia il cammino percorso, in Italia e in Europa, nell'ultimo anno rendono le prospettive del permanere di incertezza politica meno drammatiche di quanto sperimentato nel passato
I risvolti sul comparto assicurativo
Come lecito attendersi, il contesto di mercato appena descritto non manca di condizionare, come già avvenuto in passato, anche lo sviluppo del comparto assicurativo.
Sul fronte vita, il 2012 si è chiuso con un calo della raccolta (-5.3% considerando anche le rappresentanze di imprese Ue che operano in Italia in regime di libertà di stabilimento) principalmente riconducibile, sia alla riduzione dei prodotti tradizionali (-15.5%) che all'ulteriore consolidamento dell'uscita dai prodotti index.
Una significativa inversione di tendenza in corso d'anno è stata invece registrata dalla raccolta unit (+28.3%), sia grazie all'attivazione delle reti di promotori finanziari, già dal secondo trimestre dell'anno, che da parte degli sportelli bancari che hanno registrato una vivace dinamica del new business soprattutto nell'ultimo trimestre. In entrambi i casi sono stati privilegiati i prodotti di tipo classico a scapito delle polizze garantite e/o protette.
Mentre nel caso dei promotori il riorientamento della crescita a favore dei prodotti unit ha garantito una dinamica della raccolta a 2 cifre, nel caso delle banche tale andamento ha potuto compensare solo parzialmente le difficoltà sugli altri comparti con un arretramento del volumi complessivi pari al -21.1%.
Il canale postale, in crescita del 10%, dopo una prima parte dell'anno principalmente orientata alla distribuzione di polizze index, si è successivamente concentrato sui prodotti rivalutabili, dove ha anche attivato una vivace innovazione di prodotto.
Potenziale in crescita per il Vita
I dati sulla nuova produzione di gennaio 2013 recentemente pubblicati da Ania confermano le tendenze rilevate nella seconda parte dell'anno sui prodotti unit con il new business in crescita del 67.1% sul corrispondente periodo 2012 ma anche con una relativa ripresa dei volumi sui prodotti di ramo I (+36.2%).
Del resto, se da un lato le crescenti difficoltà nell'accumulazione di risparmio delle famiglie costituiscono, anche in prospettiva, un potenziale vincolo allo sviluppo del mercato, dall'altro la crescente esigenza di protezione e di finalizzazione della clientela, in un contesto in cui le esigenze di funding del canale bancario risultato meno stringenti rispetto al passato, costituiscono una leva di sviluppo potenziale per il comparto vita. Ed il crescente interesse degli operatori anche verso prodotti di protezione vera" è un segnale in questa direzione.
Per quanto detto abbiamo dunque motivo di ritenere che nel corso di quest'anno il mercato vita potrà tornare a svilupparsi a tassi nuovamente positivi, anche se modesti, che potranno ulteriormente consolidarsi negli anni a venire in cui il graduale orientamento verso il business della protection potrà contribuire ad uno sviluppo del mercato meno dinamico ma certamente più stabile.
Ancora contrazione per l'Auto?
Anche sul fronte danni, il 2012 non ha evidenziato segnali confortanti: la debolezza della domanda interna ha influito negativamente sulla raccolta complessiva che ha chiuso l'anno con una contrazione dell'1,9% (considerando anche le rappresentanze di imprese Ue che operano in Italia in regime di libertà di stabilimento). In particolare, la dinamica del comparto auto è stata condizionata dalla significativa flessione dei premi del ramo corpi di veicoli terrestri (-8.4%) che ha risentito fortemente del crollo delle immatricolazioni. Contrazione più moderata invece per il ramo RCA (-1.2% ) riconducibile ad una ulteriore contrazione del parco assicurato e ad una diminuzione del premio medio a seguito dell'affievolirsi degli effetti degli interventi tariffari avvenuti a partire dalla seconda metà del 2011.
A fronte di dinamiche negative in termini di raccolta, il dato interessante riguarda l'aumento di profittabilità del comparto RCA: il 2012 ha evidenziato una sensibile riduzione della frequenza sinistri, collegata principalmente ai minori livelli di mobilità conseguenti la crisi e l'aumento del prezzo dei carburanti, e una diminuzione del loro costo medio.
Sul fronte distributivo aumenta il ruolo dei canali direct e bancario unitamente ad un crescente ricorso ai comparatori, con impatti non marginali sulla mobilità del portafoglio e del premio medio praticato.
Ferme restando le incognite interpretative sulla normativa in tema di sconto in assenza di sinistri, l'anno in corso per il comparto RCA, dovrebbe in ogni caso mostrare una contrazione della raccolta premi, complice anche una ulteriore crescente mobilità dei portafogli. Attesa negativa anche la dinamica del ramo CVT coerentemente con le mancate attese di ripresa sul fronte delle immatricolazioni.
I DannI risentono della crisi
Battuta d'arresto anche per il mercato non auto nel 2012 (-1.6% la decrescita registrata) su cui ha pesato in maniera significativa il difficile contesto economico con pesanti condizionamenti sulle basi assicurate e sulla diffusione di coperture. Il comparto property (in particolare con riferimento alla componente Cpi), i rami trasporti e cauzione subiscono i maggiori condizionamenti. In crescita solo i rami tutela e assistenza, che continuano a beneficiare della vendita in abbinamento alle polizze auto e ai piani multirischio individuali. Il ramo RCG ritorna a far registrare una dinamica positiva, anche se molto contenuta (+0.2%), sostenuta dall'incremento della domanda sul fronte Persone conseguente all'introduzione dell'obbligatorietà della copertura responsabilità civile per i professionisti e da un adeguamento delle tariffe rivolte ad alcune categorie professionali.
In tale contesto, il mercato ha visto una ridotta proattività dei canali tradizionali, ancora assolutamente maggioritari, con particolare riferimento alle coperture di protezione della persona. Viceversa, sono state molte le iniziative della distribuzione bancaria/postale volte a sviluppare l'operatività sui prodotti stand alone.
Il mercato non auto rimane in ogni caso un mercato molto statico, con difficoltà significative soprattutto lato segmento Aziende; tuttavia, qualche elemento propulsivo maggiore è atteso sul segmento Persone. A tal riguardo gli sportelli bancari e postali potrebbero rappresentare l'elemento di potenziale discontinuità: la crescente focalizzazione degli sportelli su questo comparto attraverso un repentino cambio di business mix a vantaggio dei prodotti di protezione, potrebbe avere impatti significativi in termini di dinamica dell'intero mercato.
Federica Orsini, senior manager Prometeia Spa
Stefania Tomasini, responsabile previsioni sull'economia italiana Prometeia Associazione
Lucia Valentini, senior consultant Prometeia Spa
Nonostante le reazioni dei mercati finanziari siano state sinora piuttosto modeste, riteniamo sia prematuro interpretare le attuali quotazioni dei titoli pubblici italiani come permanenti: le scadenze istituzionali che caratterizzano questi mesi primaverili e le difficoltà che è verosimile emergano riteniamo che amplieranno nuovamente il differenziale tra i rendimenti italiani e quelli tedeschi, pur senza tornare ai picchi del passato. Rispetto ad allora, in termini sia di controllo dei saldi pubblici sia di composizione del debito, l'economia italiana ha fatto passi avanti in una direzione che riteniamo la rendano meno vulnerabile. Allo stesso tempo, anche il contesto istituzionale europeo è più solido e non mancano gli strumenti per contrastare azioni speculative.
Previsioni di Pil negativo e necessità di riforme
Ciò tuttavia non sarà sufficiente a contrastare le spinte recessive che ancora caratterizzano l'economia italiana. L'eredità negativa del 2012 da un lato, e i riflessi dell'incertezza sulle decisioni di spesa delle famiglie e di investimenti delle imprese dall'altro, ci portano a rivedere verso il basso le previsioni di crescita. Prevediamo dunque una ulteriore caduta del Pil nel secondo trimestre dell'anno (-0.3%) mentre solo nella seconda parte dell'anno si potranno manifestare spunti di ripresa, permettendo l'uscita dalla più lunga recessione del dopoguerra. Nella media dell'anno, tuttavia, la caduta supererà l'1%.
Dunque, la situazione di estrema debolezza in cui versa l'economia reale italiana, il livello di debito pubblico al 127% del Pil, i numerosi vincoli strutturali alla crescita che ancora caratterizzano il nostro paese, non confortano l'idea che l'assenza di un governo nel pieno delle sue funzioni sarebbe senza conseguenze, come avvenuto nel caso del Belgio lo scorso anno. L'economia italiana necessita di riforme strutturali, oltre a quelle già approvate, in grado di rilanciare la crescita anche nel breve termine. Tuttavia il cammino percorso, in Italia e in Europa, nell'ultimo anno rendono le prospettive del permanere di incertezza politica meno drammatiche di quanto sperimentato nel passato
I risvolti sul comparto assicurativo
Come lecito attendersi, il contesto di mercato appena descritto non manca di condizionare, come già avvenuto in passato, anche lo sviluppo del comparto assicurativo.
Sul fronte vita, il 2012 si è chiuso con un calo della raccolta (-5.3% considerando anche le rappresentanze di imprese Ue che operano in Italia in regime di libertà di stabilimento) principalmente riconducibile, sia alla riduzione dei prodotti tradizionali (-15.5%) che all'ulteriore consolidamento dell'uscita dai prodotti index.
Una significativa inversione di tendenza in corso d'anno è stata invece registrata dalla raccolta unit (+28.3%), sia grazie all'attivazione delle reti di promotori finanziari, già dal secondo trimestre dell'anno, che da parte degli sportelli bancari che hanno registrato una vivace dinamica del new business soprattutto nell'ultimo trimestre. In entrambi i casi sono stati privilegiati i prodotti di tipo classico a scapito delle polizze garantite e/o protette.
Mentre nel caso dei promotori il riorientamento della crescita a favore dei prodotti unit ha garantito una dinamica della raccolta a 2 cifre, nel caso delle banche tale andamento ha potuto compensare solo parzialmente le difficoltà sugli altri comparti con un arretramento del volumi complessivi pari al -21.1%.
Il canale postale, in crescita del 10%, dopo una prima parte dell'anno principalmente orientata alla distribuzione di polizze index, si è successivamente concentrato sui prodotti rivalutabili, dove ha anche attivato una vivace innovazione di prodotto.
Potenziale in crescita per il Vita
I dati sulla nuova produzione di gennaio 2013 recentemente pubblicati da Ania confermano le tendenze rilevate nella seconda parte dell'anno sui prodotti unit con il new business in crescita del 67.1% sul corrispondente periodo 2012 ma anche con una relativa ripresa dei volumi sui prodotti di ramo I (+36.2%).
Del resto, se da un lato le crescenti difficoltà nell'accumulazione di risparmio delle famiglie costituiscono, anche in prospettiva, un potenziale vincolo allo sviluppo del mercato, dall'altro la crescente esigenza di protezione e di finalizzazione della clientela, in un contesto in cui le esigenze di funding del canale bancario risultato meno stringenti rispetto al passato, costituiscono una leva di sviluppo potenziale per il comparto vita. Ed il crescente interesse degli operatori anche verso prodotti di protezione vera" è un segnale in questa direzione.
Per quanto detto abbiamo dunque motivo di ritenere che nel corso di quest'anno il mercato vita potrà tornare a svilupparsi a tassi nuovamente positivi, anche se modesti, che potranno ulteriormente consolidarsi negli anni a venire in cui il graduale orientamento verso il business della protection potrà contribuire ad uno sviluppo del mercato meno dinamico ma certamente più stabile.
Ancora contrazione per l'Auto?
Anche sul fronte danni, il 2012 non ha evidenziato segnali confortanti: la debolezza della domanda interna ha influito negativamente sulla raccolta complessiva che ha chiuso l'anno con una contrazione dell'1,9% (considerando anche le rappresentanze di imprese Ue che operano in Italia in regime di libertà di stabilimento). In particolare, la dinamica del comparto auto è stata condizionata dalla significativa flessione dei premi del ramo corpi di veicoli terrestri (-8.4%) che ha risentito fortemente del crollo delle immatricolazioni. Contrazione più moderata invece per il ramo RCA (-1.2% ) riconducibile ad una ulteriore contrazione del parco assicurato e ad una diminuzione del premio medio a seguito dell'affievolirsi degli effetti degli interventi tariffari avvenuti a partire dalla seconda metà del 2011.
A fronte di dinamiche negative in termini di raccolta, il dato interessante riguarda l'aumento di profittabilità del comparto RCA: il 2012 ha evidenziato una sensibile riduzione della frequenza sinistri, collegata principalmente ai minori livelli di mobilità conseguenti la crisi e l'aumento del prezzo dei carburanti, e una diminuzione del loro costo medio.
Sul fronte distributivo aumenta il ruolo dei canali direct e bancario unitamente ad un crescente ricorso ai comparatori, con impatti non marginali sulla mobilità del portafoglio e del premio medio praticato.
Ferme restando le incognite interpretative sulla normativa in tema di sconto in assenza di sinistri, l'anno in corso per il comparto RCA, dovrebbe in ogni caso mostrare una contrazione della raccolta premi, complice anche una ulteriore crescente mobilità dei portafogli. Attesa negativa anche la dinamica del ramo CVT coerentemente con le mancate attese di ripresa sul fronte delle immatricolazioni.
I DannI risentono della crisi
Battuta d'arresto anche per il mercato non auto nel 2012 (-1.6% la decrescita registrata) su cui ha pesato in maniera significativa il difficile contesto economico con pesanti condizionamenti sulle basi assicurate e sulla diffusione di coperture. Il comparto property (in particolare con riferimento alla componente Cpi), i rami trasporti e cauzione subiscono i maggiori condizionamenti. In crescita solo i rami tutela e assistenza, che continuano a beneficiare della vendita in abbinamento alle polizze auto e ai piani multirischio individuali. Il ramo RCG ritorna a far registrare una dinamica positiva, anche se molto contenuta (+0.2%), sostenuta dall'incremento della domanda sul fronte Persone conseguente all'introduzione dell'obbligatorietà della copertura responsabilità civile per i professionisti e da un adeguamento delle tariffe rivolte ad alcune categorie professionali.
In tale contesto, il mercato ha visto una ridotta proattività dei canali tradizionali, ancora assolutamente maggioritari, con particolare riferimento alle coperture di protezione della persona. Viceversa, sono state molte le iniziative della distribuzione bancaria/postale volte a sviluppare l'operatività sui prodotti stand alone.
Il mercato non auto rimane in ogni caso un mercato molto statico, con difficoltà significative soprattutto lato segmento Aziende; tuttavia, qualche elemento propulsivo maggiore è atteso sul segmento Persone. A tal riguardo gli sportelli bancari e postali potrebbero rappresentare l'elemento di potenziale discontinuità: la crescente focalizzazione degli sportelli su questo comparto attraverso un repentino cambio di business mix a vantaggio dei prodotti di protezione, potrebbe avere impatti significativi in termini di dinamica dell'intero mercato.
Federica Orsini, senior manager Prometeia Spa
Stefania Tomasini, responsabile previsioni sull'economia italiana Prometeia Associazione
Lucia Valentini, senior consultant Prometeia Spa
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