Le diversità generazionali
La distinzione tra Veterani e Baby Boomers, due generazioni a confronto, evidenzia le propensioni al risparmio, la ricerca di sicurezza e il ricorso alla polizza come protezione per la vita quotidiana
06/03/2015
Con il marketing generazionale la tradizionale segmentazione dei consumatori in gruppi omogenei, definiti in base a variabili sociodemografiche e psicografiche, viene integrata con aspetti valoriali e di pensiero, passando dal concetto di lifestyle a quello di mindstyle. I mindstyle sono aree di pensiero condiviso che emergono da esperienze collettive dell’epoca storico-sociale di riferimento. Rifacendosi alla tradizione storicistica tedesca (Mannheim 1927) e sociologica più recente, l’Istituto Yankelovich, a partire dal 1971, ha studiato il fenomeno delle generazioni, evidenziando come le esperienze condivise dagli appartenenti ad una determinata generazione sia il fattore più influente per comprendere valori, preferenze e comportamenti di consumo delle persone. Ecco perché Iama Consulting, nella sua ricerca Customer Diversity 2014, ha indagato il rapporto delle diverse generazioni con il mondo assicurativo, in primis i Veterani (anno di nascita dal 1922 al 1945) e i Baby Boomers (dal 1946 al 1964).
Le propensioni all’acquisto di polizze
I Veterani o Maturi sono stati segnati dall’esperienza della guerra e dell’immediato dopoguerra, oltre che dall’avvento della società di massa; i tratti salienti sono l’etica del sacrificio, il senso civico, il valore centrale della famiglia, la sfiducia nell’uomo (che hanno visto commettere crimini contro l’umanità), la propensione al risparmio. Sono oggi in Italia i nonni che aiutano figli e nipoti con i loro patrimoni frutto di una vita di sacrificio e risparmio, che apprendono dai più giovani l’uso delle nuove tecnologie a volte con risultati sorprendenti. I Veterani tendono a essere gli unici acquirenti delle polizze assicurative all’interno della propria famiglia e a essere più fedeli ad un unico fornitore per tutti i loro bisogni, tranne che per l’auto che acquistano anche online. A conferma del loro mindstyle, tendono più delle altre generazioni ad acquistare prodotti di investimento e risparmio per “garantirsi il futuro” , con una differenza percentuale di 14 punti rispetto ai Baby Boomers. Non è un caso perché questi ultimi, figli della crescita economica e demografica del secondo dopoguerra, sono caratterizzati da un marcato individualismo, dal desiderio di rimanere giovani, da una certa irresponsabilità ma anche visione positiva del futuro, e sono portati più al consumo che al risparmio. Oggi rappresentano un mercato vantaggioso per vari settori, da quello immobiliare a quello del turismo, dell’intrattenimento, dei servizi alla persona, della salute perché l’ingresso nella terza età viene vissuto attivamente come nuova opportunità. La ricerca ha evidenziato nel segmento Baby Boomers il numero maggiore di detentori di polizze malattia e infortuni, specie gli uomini e non solo per motivi lavorativi. Un altro dato significativo del nostro campione, è che sono la generazione che sente meno il bisogno di una copertura Tcm e anche nell’acquisto di polizze di investimento e risparmio non sembra spinto (almeno nel dichiarato) da timori per il futuro o bisogni di sicurezza. Un segmento dunque da stimolare ancora molto nella percezione del rischio e delle relative coperture possibili.
Alessandra Scotton
Head of People Empowerment, Iama Consulting
Le propensioni all’acquisto di polizze
I Veterani o Maturi sono stati segnati dall’esperienza della guerra e dell’immediato dopoguerra, oltre che dall’avvento della società di massa; i tratti salienti sono l’etica del sacrificio, il senso civico, il valore centrale della famiglia, la sfiducia nell’uomo (che hanno visto commettere crimini contro l’umanità), la propensione al risparmio. Sono oggi in Italia i nonni che aiutano figli e nipoti con i loro patrimoni frutto di una vita di sacrificio e risparmio, che apprendono dai più giovani l’uso delle nuove tecnologie a volte con risultati sorprendenti. I Veterani tendono a essere gli unici acquirenti delle polizze assicurative all’interno della propria famiglia e a essere più fedeli ad un unico fornitore per tutti i loro bisogni, tranne che per l’auto che acquistano anche online. A conferma del loro mindstyle, tendono più delle altre generazioni ad acquistare prodotti di investimento e risparmio per “garantirsi il futuro” , con una differenza percentuale di 14 punti rispetto ai Baby Boomers. Non è un caso perché questi ultimi, figli della crescita economica e demografica del secondo dopoguerra, sono caratterizzati da un marcato individualismo, dal desiderio di rimanere giovani, da una certa irresponsabilità ma anche visione positiva del futuro, e sono portati più al consumo che al risparmio. Oggi rappresentano un mercato vantaggioso per vari settori, da quello immobiliare a quello del turismo, dell’intrattenimento, dei servizi alla persona, della salute perché l’ingresso nella terza età viene vissuto attivamente come nuova opportunità. La ricerca ha evidenziato nel segmento Baby Boomers il numero maggiore di detentori di polizze malattia e infortuni, specie gli uomini e non solo per motivi lavorativi. Un altro dato significativo del nostro campione, è che sono la generazione che sente meno il bisogno di una copertura Tcm e anche nell’acquisto di polizze di investimento e risparmio non sembra spinto (almeno nel dichiarato) da timori per il futuro o bisogni di sicurezza. Un segmento dunque da stimolare ancora molto nella percezione del rischio e delle relative coperture possibili.
Alessandra Scotton
Head of People Empowerment, Iama Consulting
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