Un focus sulla responsabilità professionale sanitaria
Alcune recenti sentenze hanno introdotto novità degne di nota per i soggetti che si occupano degli aspetti assicurativi e legali del danno in sanità. L’annuale convegno organizzato da Responsabilitasanitaria.it si presenta come un appuntamento utile a capirne il valore nell’evoluzione della materia
09/04/2015
Il prossimo 20 marzo presso l’Aula Magna Sezione Dipartimentale di Medicina Legale e delle Assicurazioni dell’Università degli Studi di Milano (in Via Mangiagalli 37) si terrà la nona edizione del “Focus semestrale sull’azione giudiziaria nella responsabilità professionale sanitaria”.
È questo oramai un convegno che sta costituendo un centro di approfondimento ed aggiornamento per tutti gli operatori professionali del settore sanitario: lo è certamente per i medici, ma anche per gli avvocati che svolgono difese giudiziali (per pazienti, strutture o professionisti) nei tribunali della Repubblica. Lo è anche per assicuratori e medici legali che curano, i primi, le garanzie del ramo, ovvero, i secondi, contribuiscono a definire i contorni della causalità e del danno.
In modo particolare, il “Focus” costituisce un appuntamento ed un ritrovo per coloro che - oltre a voler approfondire la materia – desiderano rimanere aggiornati su tutte le evoluzioni disciplinari (normative e giuridiche) che negli ultimi mesi hanno inciso in maniera sostanziale sulle tematiche tecniche, potendo così trasferire nel proprio contesto professionale le ultime novità apprese direttamente dalle parole dei protagonisti (di qui, per esempio, la presenza di molti magistrati) ed operatori tecnici (esperti del mondo giuridico e medico).
Così ad ogni edizione accade di incontrare, oltre ai nuovi iscritti, anche chi torna a partecipare all’appuntamento formativo, con l’idea di arricchire il proprio bagaglio culturale di nuove e recenti nozioni ed eventi scientifici, potendoli approfondire con gli esperti e con i tecnici.
“Ormai l’espressione ‘responsabilità professionale’ in sanità è ritenuta, nel comune linguaggio degli addetti ai lavori, una mera variante semantica di ‘colpa professionale’. La giusta collocazione della responsabilità deve essere, viceversa, in sede pregiuridica, specialmente nel settore scientifico disciplinare e nell’ambito deontologico, trovandosi in questi l’essenza stessa della professione”. Queste le parole del direttore culturale dell’associazione Responsabilitasanitaria.it, prof. Umberto Genovese, che hanno ispirato l’idea di questo evento periodico e che si leggono nella locandina che accompagna (oramai da cinque anni) l’incontro professionale e di studio.
L’importanza di due recenti sentenze
Questa nona edizione si occuperà, al mattino, di approfondire due importanti sentenze rese molto di recente dal tribunale di Milano. L’una (se ne è dato conto sul n. 648 di questo Giornale, il 3 febbraio scorso) relativa alla liquidazione di una ingente rendita vitalizia annuale ad un soggetto macroleso per effetto di una colpa sanitaria, in luogo della erogazione di una somma anticipata (tribunale di Milano – Giudice Flamini, sentenza 27 gennaio 2015). La seconda, relativa all’annosa questione del regresso della struttura clinica privata verso il medico, dipendente o meno (tribunale di Milano – Giudice Gattari, sentenza 6 febbraio 2015).
Come da tradizione, gli argomenti verranno approfonditi in confronto con i protagonisti (i due magistrati estensori delle decisioni) e con gli operatori del mondo professionale coinvolti direttamente dalle conseguenze dei temi decisi: avvocati, assicuratori, medici legali.
Al pomeriggio invece, il Focus tratterà aspetti essenziali della disciplina penalistica che riguarda la responsabilità sanitaria, affrontando temi di rilievo ed evidenziati in importanti sentenze: di particolare pregio l’intervento di Anna Introini, presidente della IX sezione penale del Tribunale di Milano, che terrà una relazione sul seguente centrale argomento: “L’applicazione concreta dei principi che fondano la responsabilità penale in ambito sanitario: l’esperienza e la prospettiva del giudicante”.
Ancora una volta, dunque, un programma di lavoro che, badando al sodo, si propone di informare e arricchire gli operatori che, come in tutte le precedenti edizioni, riempiono l’aula magna dell’Istituto, con l’obiettivo e la convinzione che “è vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei” (Jean-Paul Sartre).
È questo oramai un convegno che sta costituendo un centro di approfondimento ed aggiornamento per tutti gli operatori professionali del settore sanitario: lo è certamente per i medici, ma anche per gli avvocati che svolgono difese giudiziali (per pazienti, strutture o professionisti) nei tribunali della Repubblica. Lo è anche per assicuratori e medici legali che curano, i primi, le garanzie del ramo, ovvero, i secondi, contribuiscono a definire i contorni della causalità e del danno.
In modo particolare, il “Focus” costituisce un appuntamento ed un ritrovo per coloro che - oltre a voler approfondire la materia – desiderano rimanere aggiornati su tutte le evoluzioni disciplinari (normative e giuridiche) che negli ultimi mesi hanno inciso in maniera sostanziale sulle tematiche tecniche, potendo così trasferire nel proprio contesto professionale le ultime novità apprese direttamente dalle parole dei protagonisti (di qui, per esempio, la presenza di molti magistrati) ed operatori tecnici (esperti del mondo giuridico e medico).
Così ad ogni edizione accade di incontrare, oltre ai nuovi iscritti, anche chi torna a partecipare all’appuntamento formativo, con l’idea di arricchire il proprio bagaglio culturale di nuove e recenti nozioni ed eventi scientifici, potendoli approfondire con gli esperti e con i tecnici.
“Ormai l’espressione ‘responsabilità professionale’ in sanità è ritenuta, nel comune linguaggio degli addetti ai lavori, una mera variante semantica di ‘colpa professionale’. La giusta collocazione della responsabilità deve essere, viceversa, in sede pregiuridica, specialmente nel settore scientifico disciplinare e nell’ambito deontologico, trovandosi in questi l’essenza stessa della professione”. Queste le parole del direttore culturale dell’associazione Responsabilitasanitaria.it, prof. Umberto Genovese, che hanno ispirato l’idea di questo evento periodico e che si leggono nella locandina che accompagna (oramai da cinque anni) l’incontro professionale e di studio.
L’importanza di due recenti sentenze
Questa nona edizione si occuperà, al mattino, di approfondire due importanti sentenze rese molto di recente dal tribunale di Milano. L’una (se ne è dato conto sul n. 648 di questo Giornale, il 3 febbraio scorso) relativa alla liquidazione di una ingente rendita vitalizia annuale ad un soggetto macroleso per effetto di una colpa sanitaria, in luogo della erogazione di una somma anticipata (tribunale di Milano – Giudice Flamini, sentenza 27 gennaio 2015). La seconda, relativa all’annosa questione del regresso della struttura clinica privata verso il medico, dipendente o meno (tribunale di Milano – Giudice Gattari, sentenza 6 febbraio 2015).
Come da tradizione, gli argomenti verranno approfonditi in confronto con i protagonisti (i due magistrati estensori delle decisioni) e con gli operatori del mondo professionale coinvolti direttamente dalle conseguenze dei temi decisi: avvocati, assicuratori, medici legali.
Al pomeriggio invece, il Focus tratterà aspetti essenziali della disciplina penalistica che riguarda la responsabilità sanitaria, affrontando temi di rilievo ed evidenziati in importanti sentenze: di particolare pregio l’intervento di Anna Introini, presidente della IX sezione penale del Tribunale di Milano, che terrà una relazione sul seguente centrale argomento: “L’applicazione concreta dei principi che fondano la responsabilità penale in ambito sanitario: l’esperienza e la prospettiva del giudicante”.
Ancora una volta, dunque, un programma di lavoro che, badando al sodo, si propone di informare e arricchire gli operatori che, come in tutte le precedenti edizioni, riempiono l’aula magna dell’Istituto, con l’obiettivo e la convinzione che “è vero che non sei responsabile di quello che sei, ma sei responsabile di quello che fai di ciò che sei” (Jean-Paul Sartre).
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