Ivass, l’Rc sanitaria non cresce
Lo ha affermato il consigliere Riccardo Cesari, in occasione di un convegno organizzato da Fondazione Italia in Salute
Stenta a decollare il mercato dell’Rc sanitaria in Italia. Nel 2022, ultimo dato a disposizione, i premi complessivi del settore sono ammontati a 658 milioni di euro, arrivando a coprire il 13% della performance messa a bilancio dal ramo di Rc generale.
Tuttavia, mentre quest’ultimo ambito di business è aumentato sensibilmente negli ultimi cinque anni (+28%), l’Rc sanitaria “ha visto una crescita molto più contenuta (+9%)” e praticamente nulla nel 2022. Lo ha affermato Riccardo Cesari, consigliere dell’Ivass, in occasione di un recente convegno organizzato da Fondazione Italia in Salute sulla legge Gelli-Bianco e sui relativi decreti attuativi.
Due i punti su cui si è maggiormente soffermato il consigliere dell’Ivass. Innanzitutto, l’elevata concentrazione del mercato. “Le prime cinque imprese coprono il 77% della raccolta complessiva dell’Rc sanitaria”, ha riportato Cesari, evidenziando inoltre come per le strutture pubbliche il livello di concentrazione arrivi addirittura al 99%.
In secondo luogo, Cesari ha sottolineato l’incidenza del contenzioso. “Un sinistro su quattro, quindi il 25% del totale dei sinistri gestiti dal 2011 al 2022, è stato oggetto di contenzioso”, ha affermato. Alla base del fenomeno ci sarebbero i lunghi tempi di liquidazione che caratterizzano l’Rc sanitaria: appena il 9% dei sinistri è liquidato nell’anno di denuncia.
Il consigliere dell’Ivass ha voluto inoltre rimarcare anche l’alta incidenza di sinistri senza seguito, cosa che, ha detto, “segnala due questioni rilevanti”: l’importanza del dialogo fra medico e paziente e, in seconda battuta, “la presumibile rilevanza del fenomeno delle frodi anche in questo ramo, a giustificazione dei progetti in corso per la realizzazione di una banca dati sinistri nei rami non auto e, in particolate, nei rami malattia, infortuni e Rc generale”.
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