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La valutazione dei rischi aiuta l’internazionalizzazione

Il convegno di Aon e Anra ha fatto il punto sul rischio paese nella situazione mondiale attuale ed ha evidenziato come la conoscenza pregressa dei rischi rappresenti un elemento di forza per chi punta a lavorare con l’estero

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L'attuale scenario economico mondiale vede la crescita costante, seppure differenziata, delle economie avanzate di contro ad un ridotto vantaggio competitivo delle produzioni dei paesi emergenti.
In questo contesto, l'area euro presenta un'economia in lenta ripresa ma con differenze concrete tra i singoli paesi e con un elevato il tasso di disoccupazione diffuso: contro il preoccupante andamento dell'inflazione, l'Eurozona si affida ai possibili effetti positivi dalle recenti decisioni della politica monetaria. In modo particolare, l'Italia registra segnali di ripresa nel settore manifatturiero, mentre i servizi stagnano e il settore delle costruzioni è in sofferenza.
Sono questi gli highlights emersi dal convegno I rischi e le opportunità nei mercati a rischio: gli strumenti a supporto dell'impresa organizzato il 24 giugno scorso a Milano da Aon in collaborazione con Anra.
La relazione iniziale, condotta da Paolo Ciocca, economista del Servizio studi Bnl gruppo Bnp Paribas, ha evidenziato inoltre il momento di ripresa degli Stati Uniti, con produzione in aumento e disoccupazione in calo; in crescita di quasi il 3% anche il Regno Unito seppure con un deficit superiore al 3% nei conti con l'estero e un settore immobiliare caratterizzato da prezzi in continua crescita (quasi +10%).
Per la Cina si prevede nel prossimo triennio un rallentamento dato dal minore peso degli investimenti, dall'attenzione alla stabilità del sistema bancario e dalla scelta di trasformare l'attuale protagonismo quantitativo in una più lungimirante crescita qualitativa. In evidenza invece i paesi dell'Africa Sub Sahariana (crescita oltre il 5%) e il Messico (+4%).
In questo scenario in cui export e internazionalizzazione si con fermano come fattori di crescita, secondo Simonetta Acri, direttore rete Italia di Sace, è fondamentale la corretta valutazione dei rischi, in particolare del Rischio Paese: A chi punta sui mercati esteri, s'impone la duplice necessità di non trascurare i segnali di ripresa provenienti dai mercati avanzati e di guardare, nel contempo, all'evoluzione dei mercati emergenti, identificando in modo selettivo le opportunità e gli strumenti più adeguati per coglierle in sicurezza." Attenzione quindi al Rischio Paese che oggi comprende i rischi di insolvenza delle controparti estere; i rischi operativi (collegati a normativa, conflitti sociali, livello di efficienza della burocrazia e grado di corruzione); e infine i rischi politici, legati a repentini cambiamenti socio-economici.
L'intervento di Matthew Shires, head of political risk di Aon Risk Solutions, si è focalizzato sulla presentazione della mappa interattiva disponibile sul sito di Aon che permette alle imprese di soppesare con precisione i rischi politici nei diversi paesi: "A titolo di esempio - ha detto Shires - l'instabilità della situazione in Ucraina ha cominciato ad essere evidenziata nei nostri aggiornamenti trimestrali a metà del 2013.
Il livello di rischio varia continuamente nei mercati emergenti, e per questo è fondamentale per le organizzazioni essere costantemente aggiornate sulla sua evoluzione e sulla misura in cui i vari paesi possono essere colpiti".




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