Cimbri: per la cessione degli asset ad Allianz, trovato il valore corretto
Intervistato dal programma Rai 2Next, il numero uno di UnipolSai dice di non temere sanzioni dall'Agcm per la ritardata dismissione
05/03/2014
Il gruppo Unipol e Allianz Italia hanno trovato un valore corretto" per la cessione degli asset legati alla Milano Assicurazioni, imposta al colosso bolognese dall'Antitrust in ottica fusione. Lo ha ribadito il numero uno di UnipolSai, Carlo Cimbri (nella foto), nel corso della trasmissione Rai 2Next, andata in onda ieri sera. L'ad di UnipolSai ha respinto l'idea che l'operazione costituisca "un favore fatto ad Allianz" per permettere alla compagnia tedesca di rafforzarsi sul mercato italiano. "È antistorico ragionare in termini di confini nazionali. Non possiamo pensare di difendere i nostri spazi. Non è un regalo ad Allianz - ha ribadito - lo sarebbe se (gli asset, n.d.r.) fossero svenduti. Ritengo invece sia stato trovato un prezzo corretto".
"Stiamo lavorando, entro il 15 marzo formalizzeremo un accordo - ha confermato Cimbri - e lo comunicheremo alle autorità. Sono fiducioso". Quanto al procedimento di inottemperanza avviato dall'Agcm nei confronti di Ugf per non aver provveduto a cedere gli asset entro la data del 19 dicembre 2013, a proposito del quale era stata paventata l'ipotesi di una sanzione, Cimbri non ritiene che "ci saranno condizioni per comminare sanzioni. Nel caso, andremo a discutere nelle sedi appropriate".
Alle domande rivoltegli nello specifico sulla gestione di Fondiaria Sai da parte della famiglia Ligresti, Cimbri ha osservato che "sicuramente alcune cose non hanno funzionato, al di là degli aspetti di gossip". Secondo l'amministratore delegato, l'uso personale delle risorse della società da parte della famiglia era "certamente vero, ma non è questo che ha portato la compagnia sull'orlo del fallimento. Il motivo principale delle difficoltà - ha sottolineato Cimbri - era un insano rapporto tra proprietà e management".
"Stiamo lavorando, entro il 15 marzo formalizzeremo un accordo - ha confermato Cimbri - e lo comunicheremo alle autorità. Sono fiducioso". Quanto al procedimento di inottemperanza avviato dall'Agcm nei confronti di Ugf per non aver provveduto a cedere gli asset entro la data del 19 dicembre 2013, a proposito del quale era stata paventata l'ipotesi di una sanzione, Cimbri non ritiene che "ci saranno condizioni per comminare sanzioni. Nel caso, andremo a discutere nelle sedi appropriate".
Alle domande rivoltegli nello specifico sulla gestione di Fondiaria Sai da parte della famiglia Ligresti, Cimbri ha osservato che "sicuramente alcune cose non hanno funzionato, al di là degli aspetti di gossip". Secondo l'amministratore delegato, l'uso personale delle risorse della società da parte della famiglia era "certamente vero, ma non è questo che ha portato la compagnia sull'orlo del fallimento. Il motivo principale delle difficoltà - ha sottolineato Cimbri - era un insano rapporto tra proprietà e management".
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