Itas migliora solvibilità e patrimonio
Il gruppo arriva ai sei mesi dell'anno con numeri positivi, nonostante le difficoltà date dall'emergenza coronavirus
24/08/2020
L'emergenza coronavirus non ferma il gruppo Itas. La mutua trentina chiude i primi sei mesi dell'anno con un Solvency Ratio a quota 160%, in miglioramento di 23 punti percentuali rispetto alla fine del 2019, e con una crescita di 49 milioni di euro del patrimonio netto, ora attestatosi a 441 milioni di euro.
La raccolta nel ramo danni registra una flessione del 6,2%, a seguito di alcune azioni di riforma avviate nel precedente esercizio e degli effetti economici della pandemia di Covid-19. Migliora invece il risultato tecnico della capogruppo nel ramo, che si attesta a 26,2 milioni di euro grazie a una costante attività di selezione dei rischi e a una decisa politica di contenimento dei costi. La raccolta nel vita si contrae invece dell'1,3% a causa dell'andamento delle soluzioni di ramo I nei prodotti a risparmio e del contesto macroeconomico.
“Il gruppo si è saputo muovere con tempestività in un difficile contesto socio economico legato all’epidemia di Covid-19”, ha commentato l'amministratore delegato e direttore generale Alessandro Molinari. “In particolare, come dimostrano i dati di semestrale, sono state poste in essere – ha proseguito – importanti azioni di rafforzamento del capitale, mentre a favore dei soci assicurati sono state messe prontamente in atto interessanti offerte. Attraverso la rete agenziale sono state infatti riconosciute opzioni in termini di scontistica o di sottoscrizione di garanzie a condizioni agevolate. Un particolare ringraziamento va rivolto all’intera struttura organizzativa interna e alla rete agenziale che ha operato in un difficilissimo contesto”.
Il gruppo sottolinea infine la prosecuzione del percorso di sviluppo tecnologico a sostegno di processi gestionali veloci e innovativi. Nello specifico, la mutua sottolinea che circa il 25% delle polizze nei rami retail danni è stato assunto con firma digitale avanzata, cosa che potrà consentire in futuro un sensibile contenimento dei costi collegati alla gestione dei contratti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA