Powercoders entra nelle iniziative di Repubblica Digitale
L’accademia di programmazione informatica per i rifugiati ottiene un riconoscimento istituzionale come attore del Sistema Italia
Sbarcata da poco nel nostro Paese, Powercoders ottiene ora un riconoscimento istituzionale, divenendo attore delle politiche digitali del Sistema Italia. L’accademia di programmazione informatica per rifugiati, attraverso l’adesione al Manifesto per la Repubblica Digitale, entra a far parte dell’iniziativa strategica nazionale promossa dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri con l’obiettivo di combattere il divario digitale di carattere culturale presente nella popolazione italiana, per sostenere la massima inclusione digitale e favorire l’educazione sulle tecnologie del futuro, accompagnando il processo di trasformazione digitale del Paese.
Sostanziale per il raggiungimento di tali obiettivi è l’attività della Coalizione Nazionale per le competenze digitali, composta da tutti i soggetti, pubblici e privati, che aderiscono al Manifesto per la Repubblica Digitale, proponendo azioni concrete, capaci di produrre risultati misurabili e quantificabili.
Powercoders darà il proprio contributo nell'area dello sviluppo di competenze digitali per il lavoro, impegnandosi attraverso una continua progettualità nel sostegno ai principi di educazione digitale, cittadinanza digitale, digitale etico, umano e non discriminatorio presenti nel Manifesto.Il programma è stato lanciato a Torino nel 2020: ha formato 20 ragazzi di cui 16 hanno trovato un’occupazione e recentemente è stato avviato anche a Milano. Il riconoscimento istituzionale permetterà al progetto di arrivare in altre città del territorio italiano e poi a Madrid e Parigi, dove il suo avvio è previsto per il 2022.
Il raggiungimento di questo importante traguardo è stato possibile grazie al supporto di Reale Foundation, main donor del progetto, e di Fondazione Italiana Accenture, in partnership con Lenovo e in collaborazione con Unhcr, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati in Italia, Le Wagon e il Comune di Milano.© RIPRODUZIONE RISERVATA