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Generali lancia l’Opa su Cattolica

Il corrispettivo offerto incorpora un premio pari al 15,3% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni al 28 maggio e del 40,5% rispetto alla media aritmetica degli ultimi sei mesi, per un esborso di 1,17 miliardi

Generali lancia l’Opa su Cattolica
Svolta di Generali su Cattolica. Il Leone di Trieste, già azionista rilevante del gruppo veronese con una quota di circa il 24% del capitale, oggi ha annunciato la decisone di lanciare un’offerta pubblica di acquisto volontaria totalitaria sulla compagnia a un prezzo di 6,75 euro per azione. Il corrispettivo offerto, spiega un comunicato di Generali, incorpora un premio pari al 15,3% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni di Cattolica alla chiusura di venerdì 28 maggio e del 40,5% rispetto alla media aritmetica degli ultimi sei mesi. In caso di integrale adesione all’Opa, con la quale Generali punta al delisting del titolo, l’esborso massimo per il Leone ammonta a 1.176 milioni di euro.  

La mossa, spiega la nota di Generali, ha “l’obiettivo di consolidare la propria posizione nel mercato assicurativo italiano, in coerenza con le linee guida del Piano Strategico di Generali 2021”, e in questo senso “l'acquisizione di Cattolica permetterebbe di diventare il primo gruppo nel mercato danni e di rafforzare la propria presenza nel mercato vita”. L’obiettivo è anche la revoca dalla quotazione delle azioni dell'emittente che favorisce “gli obiettivi di integrazione, di creazione di sinergie e di crescita” dei due gruppi assicurativi.

L’offerta fa leva “sull’efficace avanzamento della partnership strategica stipulata tra Generali e Cattolica il 24 giugno 2020”, e dovrebbe consentire ai clienti di entrambe le compagnie di beneficiare “dell'ampia gamma di prodotti, dell’estensione delle reti di distribuzione e dell’integrazione di importanti tecnologie digitali”.

Generali sottolinea come l’operazione rappresenti “un ritorno attrattivo per tutti i principali stakeholder di Cattolica”: per gli azionisti, che come detto riceveranno 6,75 euro per azione, così come per i clienti, che “beneficeranno di una gamma più ampia di prodotti innovativi accessibili attraverso un’estesa rete di distribuzione tecnologica e digitale”, e per gli agenti, che “potranno accedere a una base di clienti significativamente più ampia grazie a soluzioni e strumenti digitalizzati, sfruttando un’offerta più completa di prodotti e servizi”, così come per i dipendenti, i quali, spiega Generali, “avranno opportunità di crescita professionale nell'ambito di un gruppo assicurativo leader internazionale”.

Il brand Cattolica viene mantenuto

L’offerta, sostiene Generali, permetterà di rafforzare ulteriormente le aree distintive di Cattolica “anche grazie al contributo tecnologico e dimensionale di Generali, con una particolare attenzione al mantenimento di alcuni elementi essenziali di Cattolica”: la tutela dell’identità e del legame storico di Cattolica con il proprio territorio di origine; il mantenimento del brand Cattolica; la valorizzazione di esperienze e asset con riferimento al settore agricolo-assicurativo, al terzo settore (associativo ed enti religiosi) e alla bancassurance in una logica di sviluppo e valorizzazione dell’attività”.

Previsti fino a 200 milioni di euro di costi per l’integrazione

L’offerta rappresenta un’ottima opportunità anche per gli azionisti del Leone di Trieste, “grazie alle importanti sinergie che si svilupperanno, principalmente attraverso economie di scala, e facendo leva sull’eccellenza tecnica di Generali”.
Una volta finalizzata l’operazione, la profittabilità del gruppo potrà beneficiare di sinergie da costi operativi, eccellenza tecnica e ricavi (che si prevede raggiungano, a regime, un valore al lordo delle imposte pari a oltre 80 milioni di euro all’anno), “derivanti principalmente da economie di scala, la capacità dell'Offerente di snellire i processi, l’estensione della capacità produttiva, nonché dalla capacità di ottimizzare, tra l'altro, il rischio dell’attività di sottoscrizione”.

I costi di integrazione sono stimati complessivamente in circa 150-200 milioni di euro al lordo delle imposte, da sostenere nei prossimi quattro anni. Generali prevede un rischio contenuto di esecuzione dell’integrazione tra i due gruppi, grazie alla partnership strategica già in corso con Cattolica e al comprovato track record di Generali nella gestione delle integrazioni.
In caso di successo dell’operazione, Generali punta alla revoca dalla quotazione delle azioni di Cattolica che favorisce “gli obiettivi di integrazione, di creazione di sinergie e di crescita” dei due gruppi assicurativi.




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