Cattolica giudica congrua l’opa di Generali
Ok dal cda della compagnia veronese al prezzo di 6,75 euro per azione offerto dal Leone di Trieste
Il cda di Cattolica, assistito dagli advisor Citi e Kpmg, giudica un prezzo congruo i 6,75 euro messi sul piatto da Generali per le azioni della compagnia veronese, di cui il Leone di Trieste è già primo azionista, con il 24% circa del capitale, tre rappresentanti in consiglio e significative prerogative di governance a tutela del suo investimento.
La decisione del cda presieduto da Davide Croff è importante per due ragioni: perché assicura all’opa una fetta del 12,3% del capitale, rappresentato dalle azioni proprie in portafoglio a Cattolica, e perchè rappresenta una spinta all’offerta di Generali. Da quando l’operazione è stata annunciata, infatti, il titolo (che quota 7,15 euro, il 6% in più di quanto offerto da Generali) si è sempre mantenuto al di sopra del prezzo d’opa.
Il Leone ha subordinato l’efficacia dell’offerta, che partirà il 4 ottobre ed è finalizzata al delisting di Cattolica, al conseguimento di almeno il 66,7% del capitale, condizione rinunciabile nel caso in cui si assicuri almeno il 50% più un’azione.
Per l’operazione Generali ha messo sul piatto fino a 1,2 miliardi di euro, che si aggiungono ai 300 milioni già spesi per acquisire il 24% delle quote che detiene.
Se l’opa andrà in porto il gruppo Generali consoliderà ulteriormente la sua posizione di leadership nel mercato assicurativo italiano, superando Unipol nei rami danni, e rafforzandosi nel vita,
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