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Verti, oltre 300 esuberi nel piano di riorganizzazione

La compagnia si dice "consapevole dell’impatto" sulle 325 persone coinvolte e vuole "instaurare un dialogo costruttivo con le rappresentanze sindacali"

Verti, oltre 300 esuberi nel piano di riorganizzazione
I lavoratori di Verti sono sul piede di guerra, dopo che l’impresa ha comunicato l’intenzione di attuare un piano di riorganizzazione che coinvolgerà più di 300 dipendenti (per la precisione 325) sui circa 600. Secondo quanto riportano i sindacati, la situazione finanziaria della compagnia, ex Direct Line e dal 2015 controllata dal gruppo spagnolo Mapfre, ha portato alla scelta di procedere con un piano di esternalizzazione dell’intera struttura di produzione contact center e back office, nonché con una riduzione di tutti gli altri reparti. 

Non è, peraltro, la prima volta che Verti ricorre alle ristrutturazioni del personale: già nel 2016, ricordano i sindacati, “una situazione analoga aveva dato come risultato l’esodo ‘volontario’ di circa 200 colleghi”. Mapfre ha rilevato quella che un tempo era Direct Line con circa 900 dipendenti, dopo due anni ha ridotto l’organico a circa 660 e ora avrebbe l’obiettivo di arrivare sotto quota 300 persone. 

In una lettera all’ad, Enrique Flores Calderòn, i sindacati esprimono contrarietà rispetto al progetto aziendale perché, si legge, “in contrasto con lo spirito e le previsioni dell’area contrattuale del Ccnl Ania”, nonché “in contrasto con le logiche del sistema assicurativo italiano”.

La risposta di Verti: il dialogo resti aperto

La compagnia ha risposto in una nota, sottolineando che "per mantenere e rafforzare la posizione di Verti e creare le condizioni per continuare a investire nel nostro Paese è necessaria l’adozione di un modello organizzativo più digitale ed efficiente". 
Per questo si rende "indispensabile per Verti aumentare la propria competitività attraverso l’accelerazione di tutti quei processi di automazione e digitalizzazione che consentono di rispondere in maniera innovativa alle esigenze dei clienti e di stare al passo con l’evoluzione del mercato". 

La riorganizzazione, quindi, permetterà alla compagnia, in prospettiva, di creare "le condizioni idonee per il rilancio e la crescita di un business digitale". 
Infine, Verti dice di essere "consapevole dell’impatto che questa riorganizzazione ha sulle 325 persone coinvolte", ma vuole comunque "instaurare un dialogo costruttivo con le rappresentanze sindacali".

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