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Generali, Caltagirone esce dal patto con Delfin e Fondazione Crt

La decisione comunicata venerdì 28 gennaio. Le società dell’ingegnere romano presenteranno una propria lista per il rinnovo del cda del Leone, il 29 aprile

Generali, Caltagirone esce dal patto con Delfin e Fondazione Crt
Con un annuncio a sorpresa arrivato nella serata di venerdì 28 gennaio, a mercati chiusi, Francesco Gaetano Caltagirone ha comunicato l’uscita dal patto di consultazione con Delfin (la holding di Leonardo Del Vecchio) e la Fondazione Crt all’interno dell’azionariato di Generali. L’accordo era stato siglato lo scorso settembre in vista dell’assemblea del 29 aprile per il rinnovo del cda del Leone di Trieste.

Caltagirone, attraverso una serie di società a lui ricondotte, è il primo azionista privato di Generali (all’ultimo aggiornamento era già oltre l’8%). Nella lettera in cui è stato comunicato il recesso dal patto viene detto che è stata maturata la decisione “di presentare una propria lista per il rinnovo del cda”, sebbene “non sia stata ancora assunta una univoca determinazione circa la promozione di una lista cosiddetta lunga oppure corta”. In quest’ottica le società del gruppo Caltagirone ritengono “oramai superata la funzione cui il patto era preordinato”.

Nella lettera di tre pagine indirizzata all'amministratore delegato di Delfin, Romolo Bardin e al presidente della Fondazione Crt, Giovanni Quaglia, il gruppo Caltagirone premette che “il patto è stato sottoscritto essenzialmente per favorire la consultazione delle parti in vista delle determinazioni da assumere in occasione della prossima assemblea”, e sottolinea che nessun impegno era stato assunto riguardo “alla presentazione di liste di maggioranza o di minoranza, né tantomeno con riguardo al voto nella assemblea” di fine aprile.

Caltagirone dunque presenterà una propria lista, ma, stando a quanto commentano gli analisti, non è ancora chiaro se si tratta della fine di un progetto comune o di una mossa che modifica solo l’assetto dell’alleanza in modo da non andare incontro a rischi legali oppure dal rischio di uscire non vincenti all’assemblea contro la lista del cda uscente appoggiata da Mediobanca. L’Ansa riporta che, dagli ambienti vicini a Delfin si conferma un clima di sintonia.

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