Generali-Natixis, adesso anche un’interrogazione parlamentare

Il mondo politico continua a monitorare il dossier Generali-Natixis. E adesso, dopo i primi commenti a caldo, arriva anche un’interrogazione parlamentare. L’annuncio è arrivato dal Movimento 5 Stelle, per bocca del capogruppo al Senato Stefano Patuanelli e del vice presidente Mario Turco.

"Non può esserci chi non veda l'enorme rilevanza dell'operazione finanziaria Generali-Natixis e i rischi che potrebbero scaturirne per la tutela di risparmio italiano, tutelato dalla Costituzione, e la gestione del nostro debito pubblico”, si legge in una nota in cui si annuncia la presentazione di un’interrogazione parlamentare destinata al ministero dell’Economia per chiarire la posizione del governo in merito alla partnership che è stata siglata fra Generali e Natixis, società parte del gruppo francese Bpce.

L’operazione, ricorda la nota, è stata approvata dal consiglio di amministrazione di Generali “nonostante la contrarietà di alcuni soci rilevanti e nonostante le perplessità opposte dal collegio sindacale”. Molti i punti su cui i due parlamentari hanno chiesto chiarezza. Innanzitutto, la predisposizione di “un accordo rigido e un vuoto contrattuale all'interno del quale Generali apporta in prima battuta 15 miliardi di risorse italiane”. Quindi lo spostamento ad Amsterdam del baricentro decisionale della newco e la definizione di un cda che la nota definisce “a chiara trazione francese e con una preoccupante assenza di profili italiani”.

Infine le possibili ripercussioni sulla tutela del risparmio italiano e sulla sostenibilità del debito pubblico. “Generali oggi investe 37 miliardi in Btp, che un tempo erano addirittura 80, a dimostrazione dell'importanza della società anche nella protezione del nostro debito pubblico”, si legge nelle conclusioni della nota.