Generali, ok a bilancio, cedola e buyback
Il presidente Andrea Sironi ha elogiato “il rinnovato spirito di collaborazione all'interno del consiglio", mentre il group ceo Philippe Donnet ha fornito qualche aggiornamento in più sul nuovo piano industriale
Via libera dell’assemblea degli azionisti di Generali, di scena questa mattina a Trieste, al bilancio finanziario della società per il 2023 e alla distribuzione di un dividendo di 1,28 euro per azione. Ok anche al piano di buyback da 500 milioni di euro che era stato presentato lo scorso gennaio, così come a una serie di modifiche statutarie che, fra le altre cose, rendono facoltativa la carica di vice presidente.
All’assise era presente il 49,79% del capitale azionario, con le assenze pesanti, secondo quanto riportato da Radiocor, dei gruppi Caltagirone e Del Vecchio. Mediobanca si conferma primo azionista con il 13,11% del capitale.
"Questi primi due anni nel mio ruolo di presidente sono stati molto impegnativi e al contempo ricchi di soddisfazioni e di risultati positivi per il gruppo”, ha affermato il presidente Andrea Sironi (nella foto) nel suo discorso introduttivo. “Vorrei ringraziare tutti i colleghi del consiglio – ha aggiunto – per il grande lavoro di squadra, per gli stimoli costruttivi, per il sostegno e l'indirizzo dato al management durante questo periodo così intenso e, in particolare, in questo secondo anno, una fase particolarmente cruciale nell'attuazione del piano strategico durante la quale sono state portate a termine operazioni molto rilevanti".
Proprio in materia di M&A, ambito che ha visto la recente acquisizione di Conning, Sironi ha evidenziato che “queste operazioni sono state rese possibili anche grazie a un rinnovato spirito di collaborazione all'interno del consiglio, a una visione condivisa tra il board e il management e a una forte coesione nel perseguire gli obiettivi del gruppo".
Il presidente si è quindi soffermato sulle misure inserite nel ddl Capitali, evidenziando come occorra “superare le deviazioni dalle migliori pratiche internazionali: penso – ha specificato – al sostanziale disincentivo alla possibilità per un consiglio uscente di formulare proposte all'assemblea degli azionisti per il consiglio futuro".
Sironi ha affermato che “tutti gli operatori guardano con favore a evoluzioni che permettano alle società quotate di scegliere il proprio assetto di governance ideale, nello spirito del Listing Act attualmente in discussione a livello continentale, senza vincoli estranei alle best practice internazionali, per di più di dubbia costituzionalità”.
La parola è poi passata al group ceo Philippe Donnet, il quale si è concentrato soprattutto sull’attuazione dell’attuale piano industriale e sulla definizione della nuova strategia che guiderà la società nei prossimi tre anni e che, come annunciato nei giorni scorsi, dovrebbe essere presentata al mercato il 30 gennaio 2025.
“Nei prossimi mesi continueremo a lavorare per portare a termine con successo l'attuale ciclo strategico, e abbiamo la massima fiducia nel fatto di riuscirci”, ha commentato. Al tempo stesso, ha proseguito “il focus mio e di tutto il top management è sempre più orientato alla definizione della strategia 2025-2027". Il top manager ha assicurato che il nuovo piano sarà “ancora una volta molto ambizioso, fondato sulla sostenibilità e sull'innovazione, nonché orientato al lungo termine”.
Donnet ha concluso affermando che il gruppo si trova “nella miglior forma di sempre” e che “le fondamenta della vostra società non sono mai state così solide: questo è il miglior punto di partenza per continuare a scrivere altri capitoli nella lunga storia del Leone Alato”.
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