Swiss Re, l’utile resta stabile

L’accumulo di riserve per il business della responsabilità civile negli Stati Uniti pesa sui conti di Swiss Re. Il colosso svizzero della riassicurazione ha infatti messo a bilancio nei primi nove mesi del 2024 un utile netto di 2,2 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto a quanto archiviato nella prima metà dell’anno. 

Il risultato è pienamente in linea con il profit warning che la società aveva pubblicato una settimana fa, quando l’obiettivo di profitti annuali era stato abbassato a tre miliardi di dollari proprio per il previsto accumulo di riserve negli Stati Uniti. 

“Il significativo rafforzamento delle riserve nel terzo trimestre costituisce una base di resilienza per il successo dei prossimi anni”, ha commentato il group ceo Andreas Berger. “La posizione di capitale – ha proseguito – resta solida, mettendoci in una buona posizione per gli imminenti rinnovi”.

La tenuta dei conti, come illustra una nota stampa, è stata resa possibile grazie soprattutto alla “disciplina di sottoscrizione, che ha consentito alla società di navigare con un successo in un terzo trimestre caratterizzato dall’aumento delle catastrofi naturali, e ai redditi ricorrenti da investimenti”. I ricavi assicurativi sono ammontati a 33,7 miliardi di dollari, mentre l’indice di solvibilità è pari al 284%.

La società, che proprio nei giorni scorsi ha ceduto ad Allianz Direct le attività europee danni di iptiQ, stima che le catastrofi naturali abbiano finora avuto un costo complessivo di 813 milioni di dollari, di cui ben 743 milioni concentrati nel terzo trimestre dell’anno con l’impatto di eventi come gli uragani Boris, Debby ed Helene. Le perdite legate all’uragano Milton, secondo le previsioni della società, dovrebbero invece essere inferiori ai 300 milioni di dollari.