Mps-Mediobanca, niente golden power
Il governo benedice così l'ops che Rocca Salimbeni ha lanciato a gennaio sull'istituto di Piazzetta Cuccia

Via libera del governo all’ops di Mps su Mediobanca. L’esecutivo, come si legge in una nota diffusa stamattina da Rocca Salimbeni, ha annunciato che non eserciterà il golden power sull’operazione che l’istituto guidato dall'ministratore delegato Luigi Lovaglio ha lanciato a gennaio su Piazzetta Cuccia.
L’annuncio è arrivato a pochi giorni dall’assemblea di Mps che, giovedì 17 aprile, dovrà deliberare l’aumento di capitale necessario all’operazione. A favore si sono già espressi il fondo Algebris di Davide Serra, poi Pimco e, ultima arrivata, Norges Bank, azionista rilevante dell’istituto con il 2,6% del capitale. Alla schiera dovrebbero unirsi anche il governo, primo azionista di Mps con una partecipazione dell’11,7%, e l’accoppiata Caltagirone-Delfin, entrambi saliti a circa il 10% del capitale, così come le casse previdenziali Enpam ed Enasarco.
Contrari invece il fondo canadese CPP Investments e gli statunitensi State Board of Administration Florida, New York City Comptroller, Sba Florida e Calvert. Grande attesa infine per la decisione di Banco Bpm e Anima, entrambi azionisti rilevanti di Mps con una partecipazione rispettivamente del 5% e del 4%, protagonisti di una recente opa che ha visto Piazza Meda assumere il controllo dell’asset manager.
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